Mosca: l'Isis rivendica la strage alla Crocus City Hall; il Cremlino sospetta un coinvolgimento ucraino

Secca la smentita dei vertici di Kiev. Stando a Russia Today sarebbero almeno 143 le vittime. Decine e decine i feriti. Arrestati i presunti responsabili

A Mosca gente in fila per donare il sangue; e fiori all'esterno di ciò che resta della Crocus City Hall. Dove un commando di terroristi ieri sera aveva fatto scempio di innocenti, lanciando granate e sparando all'impazzata con fucili d'assalto. Falciate famiglie, bambini; a terra i corpi di decine di persone. Mentre le fiamme di un violento incendio rendevano irrespirabile l'aria; fino a provocare il parziale collasso della copertura dell'edificio. È la cronaca di un incubo, quanto avvenuto in questa enorme sala concerti; un deja vu della stagione degli attentati di matrice cecena. Rivendicazione questa volta dell'ISIS. A stretto giro l'arresto di 11 persone; 4 delle quali - sospettate di un coinvolgimento diretto nel massacro - bloccate all'esito di un rocambolesco inseguimento nella regione frontaliera di Bryansk. Stando ai “dati preliminari sul lato ucraino era stato preparato loro un percorso per varcare il confine”, ha dichiarato Putin; nel passaggio politicamente più dirompente del suo discorso odierno alla nazione. Possibile prologo di un'ulteriore escalation del conflitto in corso da 2 anni.

“La versione dei servizi russi è assurda”, ha tuonato dall'altra parte Podolyak. Parrebbe una scelta suicida, del resto - per un Paese che dipende ormai pressoché in toto dall'Occidente -, una qualche forma di appoggio ad un'azione così abominevole. Poco verosimile anche l'ipotesi “false flag”, evocata – come da prassi - dall'intelligence ucraina. E' parso un mandato a proseguire la guerra, infatti, l'esito plebiscitario delle recenti Presidenziali; e una simile strage getta piuttosto un'ombra sulla capacità del Cremlino di garantire la sicurezza interna. Domani giorno di lutto nazionale. Chi è dietro all'attacco pagherà, ha ammonito Putin. Poi un invito alla cooperazione, nella lotta contro il terrorismo. Da registrare come appena 4 giorni fa il Presidente russo avesse biasimato i warning – come quello dell'Ambasciata statunitense - circa possibili attentati in luoghi di assembramento; ritenendoli ricattatori e destabilizzanti. Aveva anche accusato “strutture occidentali” di utilizzare metodi terroristici; citando la distruzione del Nord Stream. Inevitabili le dietrologie in queste ore; la Casa Bianca ha confermato di avere avvertito Mosca, all'inizio di marzo, circa un possibile attacco contro grandi raduni e concerti.

Alla Duma si pensa intanto alla reintroduzione della pena di morte per casi di questo tipo. Tutti stranieri, è stato fatto sapere, i 4 terroristi fermati. Uno di questi, in un primo interrogatorio, avrebbe dichiarato di non conoscere l'identità di chi gli ha fornito soldi ed armi per l'attacco.

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