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Netanyahu risponde a Biden: l’operazione “Guardiano delle Mura” non sta andando verso un “cessate il fuoco”

19 mag 2021
Israele: il premier Netanyahu ha risposto al Presidente americano Biden che l’operazione “Guardiano delle Mura” non sta andando verso un “cessate il fuoco”
Israele: il premier Netanyahu ha risposto al Presidente americano Biden che l’operazione “Guardiano delle Mura” non sta andando verso un “cessate il fuoco”

Per tutto oggi sono continuati i lanci di missili da Gaza verso il sud di Israele, e poco fa alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano e sono esplosi nel nord di Israele, mentre altri sono stati intercettati. Anche a Haifa sono stati aperti i rifugi antimissile. L’esercito regolare libanese aveva tentato in questi giorni di limitare le attività di Hezbollah e della Jihad Islamica, “longa manus” dell’Iran al nord, come Hamas lo è al sud dello Stato ebraico, ma con risultati finora poco rilevanti.

Il Presidente americano Biden ha telefonato al premier israeliano Netanyahu comunicandogli che si aspetta una significativa riduzione dell'escalation per giungere presto ad un cessate il fuoco. A 10 giorni dall’inizio del conflitto, dopo 4.000 razzi lanciati e centinaia di blitz di risposta, il numero delle vittime secondo il Ministero della Salute palestinese è di 220 morti di cui 63 minori contro i 12 israeliani che, se il sistema antimissile Iron Dome non avesse intercettato il 90% dei razzi, sarebbero stati molti di più. Ma tra le 220 vittime palestinesi vanno conteggiati 150 miliziani di Hamas e, agli ambasciatori esteri convocati oggi nel quartier generale dell’esercito israeliano, Netanyahu ha spiegato che la fonte dell’attuale conflitto è la cancellazione delle elezioni palestinesi da parte del Presidente Abu Mazen, che Hamas ha utilizzato - insieme alla situazione degli sfratti di Sheik Jarrah - per presentarsi come unico difensore dei palestinesi e di Gerusalemme.

Netanyahu ha inoltre mostrato le foto e i video delle incursioni dell’aviazione nella Striscia di Gaza: la popolazione palestinese è sempre stata avvertita, con telefonate o con il “roof knocking”, il “bussare sul tetto” dell’edificio con cariche non esplosive per consentire l’evacuazione prima della distruzione dei covi di Hamas. Purtroppo, come mostrano le immagini, le batterie di missili sono state piazzate appositamente accanto a scuole, ospedali e perfino moschee, proprio per causare vittime civili. E altre sono state causate da quel 30% di missili difettosi lanciati da Gaza e ricaduti nella stessa Striscia.

Quando addirittura le vittime non sono risultate inventate dalla propaganda, come la bambina russa (in realtà viva) fatta passare per palestinese uccisa a Gaza. Comunque un “cessate il fuoco” prima di aver distrutto i rimanenti 12.000 razzi di Hamas sarebbe un incoraggiamento per i terroristi, ha detto Netanyahu. Ma “Bibi” sa che Biden è l’unico alleato su cui può contare in caso di un attacco massiccio da parte di Hezbollah o dell’Iran, e non può rifiutare l’avvertimento di un Presidente che ha approvato l’invio a Israele di missili di precisione per 700 milioni di dollari.

Eppure Netanyahu ha detto chiaramente a Biden che l’operazione “Guardiano delle Mura” non sta andando verso un cessate il fuoco a breve. Perché, nonostante i commenti dei “profondi conoscitori del Medio Oriente” che pontificano con pregiudizi unilaterali, la tregua non cambierà una realtà già vista infinite volte: Hamas, il cui Statuto impone la distruzione di Israele, otterrà milioni di dollari per la ricostruzione di Gaza, che serviranno invece a scavare nuovi tunnel e a ottenere nuovi missili dall’Iran, in un circolo vizioso di cui è impossibile prevedere la fine.





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