DUBAI

Paesi del Golfo: atti terroristici contraddicono i veri valori della religione islamica

#BoycottFrenchProducts, #NeverTheProphet. Anche nei Paesi del Golfo questi sono stati gli hashtag più popolari sui social media, in questi giorni di crescente tensione tra la Francia e i Paesi musulmani. Nonostante la condanna immediata ed unanime agli atti terroristici di Parigi, Nizza ed Avignone, che “contraddicono i veri valori della religione islamica”, come è stato dichiarato, dopo le parole del presidente francese Emmanuel Macron, accusato di avere offeso la religione islamica con il suo consenso alle vignette su Maometto di Charlie Ebdo, hanno preso posizione anche gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita. 

Il Muslim Council of Elders, il Consiglio Musulmano degli Anziani, organizzazione indipendente internazionale di studiosi religiosi che ha sede ad Abu Dhabi, ha definito l'accaduto “abuso sistematico del profeta Maometto”, e ha invitato tutti i musulmani ad opporsi all'incitamento all'odio, proponendo una legislazione internazionale che criminalizzi le azioni contro le religioni. Il Consiglio ha inoltre esortato i musulmani nel mondo a non lasciarsi trascinare in provocazioni xenofobe “che mirano solo a distorcere l'immagine dell'Islam”, ha aggiunto.

Anche l'Arabia Saudita ha bollato le vignette come offensive e il ministero degli Esteri ha condannato tutti gli atti di terrorismo, riferendosi alla brutale uccisione dell'insegnante Samuel Paty, che aveva mostrato le immagini durante una lezione sulla libertà di espressione in una scuola della banlieue parigina, e agli atti terroristici di questi ultimissimi giorni. "La libertà intellettuale e culturale  - si legge nel comunicato rilasciato dall'agenzia di stampa nazionale saudita -  sia un faro che irradi rispetto, tolleranza e pace e rifiuti atti che generano odio, violenza ed estremismo”.

Insultare i profeti, ha invece sottolineato il Council of Senior Scholars, il più alto organo religioso del regno saudita, serve solo agli estremisti che desiderano diffondere l'odio nella società. Intanto, nei vicini Kuwait e Qatar, sulla scia dell'appello del presidente turco Erdogan a boicottare la Francia, alcuni supermercati hanno cominciato a ritirare dagli scaffali i prodotti Made in France, mentre l'università di Doha ha annunciato di aver rinviato indefinitamente la sua annuale “Settimana della cultura francese”.

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