Paesi del Golfo: economia in crescita nel 2019

Apple, Google, Exxon, briciole in confronto alla saudita Aramco che fa utili come tutte queste tre aziende messe assieme.

La compagnia petrolifera di proprietà del governo saudita ha svelato – per la prima volta nella sua storia – i suoi numeri di bilancio: nel 2018 ha dichiarato un profitto di 111 miliardi di dollari, circa 300 milioni al giorno. La notizia ha fatto il giro del mondo ed è stata ripresa anche da tutti i media emiratini. I numeri, segreti dalla nazionalizzazione di Aramco avvenuta alla fine degli anni ’70 fino ad oggi, arrivano dall'agenzia di rating Fitch, in seguito alla richiesta della compagnia di un bond per finanziare l’acquisizione di una società di raffinazione. Nonostante il prezzo del barile non sia più quello di qualche anno fa, l’Arabia Saudita continua a pompare petrolio e ad avere gli occhi dei mercati puntati addosso.

La domanda di tutti è quali siano davvero le riserve del Paese, che dovranno essere svelate se, come annunciato, entro il 2021 l’Aramco dovesse essere quotata in borsa, secondo il piano voluto dal principe ereditario Bin Salman nel suo programma per attrarre capitali internazionali nel regno e diversificare una economia troppo dipendente dal petrolio.  E qui, nei vicini Emirati? Nonostante gli sforzi, il petrolio e il gas continuano a guidare l'economia del Paese, anche se per il 2019 le previsioni indicano che il settore non petrolifero accelererà dall'1,3% del 2018 al 2,1% entro la fine dell'anno. I dati arrivano dall'Institute of Chartered Accountants England and Wales (ICAEW) che parla di una economia appesantita, in tutto il Golfo, dai tagli alla produzione petrolifera stabilita dall'OPEC e dal calo dei prezzi del barile, destinato ad assestarsi intorno ai 64 dollari, 7 in meno rispetto alla media del 2018.

Negli Emirati Arabi, secondo le previsioni, l'economia dovrebbe comunque crescere al 2,2%, rispetto all'1,7%  dello scorso anno, sostenuta, oltre che dall'attività non petrolifera, dall'aumento della spesa pubblica, da maggiori investimenti in vista dell'Expo e da una generale ripresa regionale.  Segnali, sempre più chiari, che la volatilità del mercato petrolifero mette in primo piano l'urgenza per tutti i Paesi del Golfo, di proseguire i propri sforzi per diversificare l'economia.

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