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Russia apre a tregua e corridoi umanitari. Ma l'avanzata intanto prosegue su più fronti. Al via il secondo round dei colloqui

3 mar 2022
@rainews (In foto: Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu)
@rainews (In foto: Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu)

Siamo pronti al dialogo, una soluzione verrà trovata, aveva dichiarato Serghei Lavrov alla vigilia dei colloqui; al via nella Regione di Brest, in Bielorussia, ai confini con la Polonia. Difficile aspettarsi una risoluzione, o quanto meno un congelamento del conflitto, dalle trattative odierne; anche se la delegazione russa avrebbe parlato della possibilità di un temporaneo cessate il fuoco. Mentre il Ministero della Difesa si è detto disponibile a “creare corridoi umanitari ovunque, in qualsiasi momento”.

Apprezzati anche gli sforzi diplomatici di Macron. Non manca insomma qualche timida apertura; per nulla scontata vista la situazione sul campo. Perché al netto della nebbia informativa – del continuo flusso di video e news, spesso impossibili da verificare -, è ormai chiaro come da giorni le forze armate russe spingano in modo pesante su più direttrici. Conquiste territoriali da far valere al tavolo negoziale.

Come la presa di Kherson: prima grande città in mano russa e snodo strategico, specie in direzione di Odessa. Si prospetta poi una battaglia selvaggia a Mariupol; completamente accerchiata, e dove sarebbero asserragliati anche gli ultranazionalisti ucraini del battaglione Azov.

Paura e mobilitazione a Kiev: principale obiettivo “politico” del Cremlino, con il dispiegamento di un massiccio dispositivo militare. E pare ormai drammatica la situazione a Kharkiv, da giorni sotto pesanti attacchi delle forze armate russe. 2.000, secondo Kiev, le vittime civili dall'inizio dell'invasione. 277 quelle accertate dall'Onu, che parla di un milione di profughi.

Proprio al Palazzo di Vetro, ieri, l'adozione di una risoluzione – da parte dell'Assemblea Generale – che deplora l'aggressione russa. 5 i “no”; pesanti alcune delle 35 astensioni; figurano infatti Paesi quali Cina e India. Biden ha parlato di “voto storico che mette a nudo l'isolamento di Putin”. Mentre le autorità ucraine definiscono quanto sta accadendo un “genocidio”.

L'Eliseo, dopo la telefonata tra Macron e il leader russo, riferisce: "l'obiettivo di Putin è di prendere il controllo di tutta l'Ucraina".

Intanto ha preso il via il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina. Lo annuncia, sul suo profilo Twitter, il consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podoliak: "Stiamo iniziando a parlare con i rappresentanti russi".





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