Sciopero Hollywood: gli attori dico no alla proposta degli Studios

Dal 14 luglio sono protagonisti non di film ma di un braccio di ferro con gli Studios. Chi oggi sperava nel lieto fine è rimasto deluso: gli attori di Hollywood rispediscono al mittente "l'ultima e definitiva" proposta sulle misure da includere nel nuovo contratto di lavoro. Lo sciopero, quindi, prosegue. A dividere diverse questioni definite “essenziali”, tra cui l'Intelligenza Artificiale.

La protesta sta bloccando produzioni di film e serie televisive; Hollywood è ferma da quasi sei mesi. Prima degli attori, infatti, erano stati gli sceneggiatori a incrociare le braccia. A sostenere le rivendicazioni della categoria nomi famosi dello star system, da Tom Cruise a George Clooney. Ma la maggior parte degli interpreti iscritti al sindacato, diversamente da quanto si possa pensare, non percepiscono cachet milionari ma compensi minimi, tanto che per vivere sono costretti a fare anche altro.

Ecco quindi che il cartello con la scritta “paga i miei genitori” nel passeggino di due attori in protesta, non appare più né avido né provocatorio. Chi non fa parte della minoranza dorata chiede più diritti e un salario equo. Uno sciopero di portata storica per l'industria dell'intrattenimento. Con ricadute globali: tante serie tv arriveranno in ritardo. O – peggio – saranno cancellate.

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