
La notizia arriva nel tardo pomeriggio: un jet da combattimento russo si scontra con un drone statunitense sul Mar Nero. La conferma arriva da fonti militari americani. Il velivolo, in base alle prime informazioni, avrebbe colpito l'elica di un drone militare Usa costringendo, come reso noto dal Pentagono, a farlo cadere in acqua. Il presidente Biden è stato informato, hanno fatto sapere da Washington. Mentre si attende di capire quali saranno gli effetti di quanto accaduto, l'offensiva prosegue.
Nelle scorse ore il presidente russo Putin ha affermato che in Ucraina si sta lottando per la “sopravvivenza” della statualità russa. Le pressioni sul Paese, ha sottolineato Putin sono “cominciate dopo il collasso dell'Unione sovietica”. Sul campo questa giornata di guerra viene segnata dalla presa, da parte dei mercenari Wagner, di un impianto di lavorazione dei metalli a Bakhmut. Un luogo simbolico dove, a dicembre, il presidente ucraino Zelensky consegnò medaglie ai difensori della città.
Intanto, da un'inchiesta del Washington Post emerge che le forze ucraine avrebbero subito perdite significative sia di uomini che di armi dall'inizio del conflitto. Si parla di una qualità “degradata” delle forze militari e di un umore “cupo” tra le truppe. Tra i funzionari occidentali c'è chi si chiede se sia saggio, in questa fase, resistere a Bakhmut. L'occidente rinnova comunque l'appoggio a Kiev. Nel recente confronto tra il presidente degli Stati Uniti Biden e il premier britannico Sunak entrambi rivendicano un ruolo di coordinatori degli sforzi per aumentare gli aiuti militari all'Ucraina.