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Spese militari, verso l'intesa dell'aumento al 5%

Il segretario generale Rutte si è impegnato per ottenere il risultato gradito a Trump

di Francesca Biliotti
25 giu 2025

Si va verso l'intesa sull'aumento al 5% delle spese per la difesa dei Paesi dell'Alleanza Atlantica entro il 2035. “Decisioni dure, i politici dovranno trovare i soldi”, ha detto senza mezzi termini il segretario generale della Nato, Mark Rutte, finito nel mirino dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump ha pubblicato i suoi sms, nei quali Rutte si complimentava con lui per il “grande successo” che si profilava al vertice, e dove tra l'altro si augurava che l'Europa avrebbe pagato tutto il suo contributo. “Il maggiore impegno dell'Ue nella Nato – spiega il cancelliere tedesco Merz – non è un favore a qualcuno, ma nasce dalla convinzione che ci si debba impegnare di più nei prossimi anni, per garantire la capacità di difesa. Concordiamo – conclude – sul fatto che la Russia non minaccia solo l'Ucraina, ma la pace e l'intero ordine politico del nostro continente”.

Sulla difesa si era espressa molto chiaramente anche la presidente del Consiglio Meloni, ieri in Senato, prima di giungere a L'Aja: “La penso come i romani – aveva detto – si vis pacem para bellum”, scatenando l'ira delle opposizioni e soprattutto di Giuseppe Conte, 5Stelle, che proprio a L'Aja ha partecipato ad un vertice parallelo dal titolo “No Rearm, No War”, definendo il riarmo un suicidio economico e sociale. Meloni tra l'altro ha avuto un lungo colloquio ieri sera con Trump, durante la cena dei leader Nato. Non era scontata la presenza del presidente statunitense, infatti Rutte ha altresì precisato che “È assolutamente chiaro che gli Stati Uniti sono totalmente impegnati nei confronti della Nato e dell'articolo 5. E c'è anche un'aspettativa, ossia che canadesi e europei accelerino la loro spesa, assicurando non solo che siamo in grado di difenderci dai russi e da altri, ma anche di raggiungere parità, ed è giusto che spendiamo quanto spendono gli Stati Uniti”.





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