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Tensione alle stelle all'aeroporto di Kabul, sotto costante minaccia terroristica.

30 ago 2021
@ebu.ch
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A poche ore dalla deadline fissata per il ritiro, si assiste ad ogni decollo con il fiato sospeso. Perché nel mirino del sedicente stato islamico della provincia del Khosaran - dopo i civili – potrebbero esservi i velivoli militari carichi di truppe e degli ultimi afghani in fuga dall'incubo. E' ormai a tutti gli effetti zona di guerra, l'aeroporto, come testimoniato dalla salva di razzi katyusha sparata questa mattina. Tutti gli ordigni lanciati contro lo scalo sono stati intercettati; ma uno ha colpito un'area residenziale, fortunatamente senza provocare vittime. A stretto giro la rivendicazione del Califfato. Altissimo il rischio di nuove azioni; tanto che alcuni aerei, poco prima dell'atterraggio, hanno utilizzato contromisure antimissile: i cosiddetti flares.



Polemiche, intanto, per il raid statunitense di ieri, quando un drone aveva colpito un veicolo che – è stato detto - trasportava verso l'aeroporto un gruppo di attentatori suicidi dell'ISIS. Si è forse sventata un'altra strage; ma nell'attacco avrebbero perso la vita anche dieci civili, fra i quali diversi bambini. Washington ha organizzato oggi un incontro virtuale con i maggiori partner sull'Afghanistan. Sul tavolo l'approccio all'evolversi della situazione. Di certo, da un punto di vista politico, le modalità con le quali è stato condotto il disimpegno dall'Afghanistan hanno avuto un effetto pesante sull'immagine del Presidente Biden, che ieri aveva accolto le bare dei 13 marines caduti nell'attacco suicida all'aeroporto di Kabul. Una tragedia, sostengono in molti – negli Stati Uniti -, provocata proprio dalle scelte da comandante in capo. Che ora è sotto il fuoco incrociato delle critiche: provenienti non solo dai repubblicani, ma anche da esponenti del suo stesso partito. 


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