CALAMITÀ

Terremoto Turchia-Siria: più di 5000 vittime. 21mila feriti. Salvate 8mila persone, ma si continua a scavare

Si continua a scavare, in mezzo alle macerie. Soccorritori e volontari all'opera per fiutare flebili respiri di vita. Intorno, i parenti, gli amici che aspettano notizie dei loro cari. Di tempo per le lacrime ce n'è poco, perché poco è il tempo che rimane per trovare i sopravvissuti, sepolti sotto metri di cemento degli oltre 3000 palazzi crollati. Dopo 28 ore dal sisma una donna e i suoi tre figli sono stati estratti vivi dalle macere di un edificio a Gaziantep. Come loro, in Turchia sono 8mila le persone salvate. Molti di più i feriti: 21mila secondo le Ong. Dalla Siria le notizie arrivano più frammentate: “Centinaia di famiglie sono ancora intrappolate”, denuncia l'opposizione di Damasco. Le scosse ieri notte hanno colpito 10 province, con epicentro nella città meridionale turca di Kahramanmaras.

Il ministro degli Esteri Tajani fa sapere che la Farnesina ha rintracciato tutti gli italiani che si trovavano nella zona del sisma, tranne uno. Il primo terremoto di magnitudo 7.9 è stato così violento da spostare di tre metri il suolo dell'Anatolia, penisola che costituisce la maggior parte del territorio della Turchia. Per l'Oms, sono 23 milioni le persone colpite dall'evento catastrofico, di cui 5 milioni vulnerabili. Tra di loro molti gli sfollati, per cui l'Afad, che si occupa della gestione dei disastri e delle emergenze turche, ha costruito delle tende. Sui social media intanto diverse persone lamentano la mancanza o il ritardo dei soccorsi in determinate zone. In quattro finiscono in manette e la polizia turca spiega: “Post provocatori che miravano a creare paura e panico”.

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