
A sentirlo vendere il suo piano sulla riviera del Medio Oriente, più che Presidente degli Stati Uniti, Trump sembra tornato nella veste di immobiliarista, tanto che c'è chi ironizza: “Qualcuno gli spieghi che Gaza non è un cantiere edilizio”. Fa sorridere – ma è un sorriso amaro – leggere ciò che scrive il "presidente costruttore": “Gaza verrebbe consegnata agli Stati Uniti da Israele al termine dei combattimenti. I palestinesi sarebbero reinsediati in comunità molto più sicure e belle, con case nuove e moderne. Gli Usa non avrebbero bisogno di soldati". “Un'idea straordinaria” per il premier israeliano Netanyahu, che esulta al pensiero di Gaza trasformata in un resort turistico, al punto che il suo governo sta già preparando un piano per consentire la "partenza volontaria della popolazione" dalla Striscia. Nel frattempo verrà avanzata una proposta per la ricostruzione di una "Gaza smilitarizzata". Ma la geopolitica “immobiliare” del Tycoon ha invece scioccato il resto mondo, a partire dalla stessa Casa Bianca. “L'uscita, secondo il New York Times, è stata una sorpresa per tutti” mentre il Wall Street Journal sottolinea come il livello di provocazione di questa proposta confermi la "determinazione con cui, dopo la netta vittoria di novembre, Trump si senta libero di seguire senza freni i suoi istinti". Il sogno di Trump “potrebbe essere la pietra tombale sugli accordi di Abramo – avverte Riad - Nessuna pace senza lo Stato palestinese'. Hamas chiede una riunione urgente dei Paesi arabi; per l'Egitto l'appoggio israeliano al piano minaccia i negoziati sulla seconda fase del cessate il fuoco. Fermo no anche dall'Unione Europea che “rimane pienamente impegnata nella soluzione dei due stati”. Ma “se l'idea è liberare Gaza dall'estremismo islamico e ci riesce”, dice Salvini -Trump “è da Nobel per la pace”. Insorge Schlein che invoca una posizione chiara dal Governo italiano, “il nostro Paese non si può rendere complice di questa ennesima barbarie". E dopo l'uscita su Gaza, il Presidente Usa lavora per la pace in Ucraina. Secondo i media russi, i preparativi per l'incontro con Putin sono ormai in "fase avanzata". Potrebbe aver luogo a febbraio o marzo.