
Gli Stati Uniti hanno interrotto la consegna di alcune armi all'Ucraina, compresi i missili antiaerei. “Una decisione presa per mettere al primo posto gli interessi americani” fa sapere la Casa Bianca, dicendosi preoccupata per la diminuzione delle proprie scorte di munizioni. La decisione ha provocato la reazione del governo di Kiev, che ha convocato l'incaricato d'affari americano per protestare. Applaude, naturalmente, la Russia: “Meno armi vengono fornite all'Ucraina – commenta il Cremlino - più è vicina la fine della guerra”. Dopo lo stop Usa e Ucraina stanno programmando una telefonata tra Trump e Zelensky. La preoccupazione maggiore di Kiev è l'interruzione dei rifornimenti dei sistemi di difesa antiaerea Patriot.
In Danimarca il primo ministro danese, in vista della presidenza di turno all'Ue, ha incontrato la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ribadendo l'appoggio all'Ucraina: “Kiev appartiene all'UE – afferma – è nell'interesse sia della Danimarca che dell'Europa aiutarla nel suo percorso verso l'adesione all'UE. Dobbiamo rafforzarla e indebolire la Russia partendo dal sostegno militare”. Totalmente opposto il punto di vista ungherese con il premier Viktor Orban che dichiara: “Kiev deve capire che capire che l'Ungheria, per ragioni fondamentali e strategiche, non sostiene l'adesione dell'Ucraina all'Ue. Non vogliamo la guerra e non permetteremo la distruzione dell'economia europea, compresa quella ungherese".