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Ucraina: a Severodonetsk truppe di Kiev accerchiate. Situazione drammatica nell'area industriale

Fase decisiva del conflitto in Donbass. Forze russe in avvicinamento a Sloviansk

13 giu 2022

Per i vertici ucraini notizie non propriamente incoraggianti, in questi giorni, dagli Stati Uniti. Dichiarazioni, come quelle di Biden, che secondo alcuni lascerebbero presagire – se non un progressivo disimpegno – quantomeno una presa di coscienza dell'estrema difficoltà nella quale si troverebbero le forze di Kiev nel Donbass. E questo spiegherebbe una certa cautela, di fronte alle pressanti richieste di ulteriori sistemi missilistici a lungo raggio. A preoccupare - più delle perdite territoriali - sono i vuoti, difficilmente colmabili, tra le fila dell'esercito. Devastanti gli effetti dell'artiglieria, anche sulla tenuta psicologica di chi si trova in prima linea. Nel suo ultimo videomessaggio Zelensky definisce “grave” la situazione a Severodonetsk. Forse un eufemismo. Perché se fosse vero, come dichiarato dai separatisti, che sono stati gli stessi ucraini a far saltare in aria l'ultimo ponte che collegava la città con la vicina Lisichansk, ciò equivarrebbe ad una volontaria rinuncia ad ogni tentativo di contrattacco. Un brutto film già visto a Mariupol, con una sacca di resistenza – anche qui in una zona industriale – che sembrerebbe destinata alla resa o all'annientamento; con il rischio di pesanti perdite civili.




A sud-est del saliente di Izium sarebbe intanto riuscito – secondo fonti pro-russe – l'attraversamento del fiume Siverskyy Donets: barriera naturale a protezione del fianco settentrionale del dispositivo ucraino. Potrebbe essere il prologo di un'offensiva a largo raggio su Sloviansk: potenzialmente decisiva per le sorti del conflitto; anche se in questa fase le forze di Mosca sembrano piuttosto puntare sulla tattica dei piccoli passi, nella convinzione che il tempo sia dalla loro parte. Tutto ciò mentre proseguono gli strike sui nodi strategici della logistica ucraina; mentre i separatisti accusano Kiev di un bombardamento su un mercato affollato di Donetsk, che avrebbe provocato morti e feriti. Guerra di logoramento, insomma, dalla durata indefinita, che sta producendo effetti profondi nel Vecchio Continente. Macron ritiene che la Francia debba organizzarsi in “modo duraturo” per un'economia di guerra; e invoca un'industria europea della Difesa “molto più forte e ambiziosa”.





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