Ucraina: altissima tensione a Kherson; possibile a breve battaglia decisiva

Secondo Mosca la diga di Kakhovka sarebbe stata colpita da un razzo ucraino, pur senza riportare danni gravi

Nella oblast di Kherson, sulla sponda occidentale del Dnepr, i prodromi di una nuova offensiva ucraina di ampia portata: ammassamenti di truppe e blindati, intensa preparazione di artiglieria su prime linee russe e retrovie; che avrebbe portato ad interruzioni di acqua ed elettricità nel capoluogo ed altri distretti. Secondo Mosca sarebbero stati anche lanciati 6 razzi Himars contro la centrale idroelettrica di Kakhovka; uno di questi avrebbe colpito la diga, ma senza danneggiarla in modo grave. Si tratta di un'infrastruttura strategica per l'approvvigionamento idrico della Crimea; il cui cedimento, peraltro, provocherebbe un'inondazione catastrofica, travolgendo le stesse unità russe nell'area. In precedenza Zelensky aveva accusato le truppe del Cremlino di aver pianificato di farla esplodere. Operazione che, da un punto di vista militare, avrebbe forse una logica in caso di completo ritiro dalla testa di ponte. Ma al momento non vi sono indicazioni certe di un prossimo disimpegno; e ciò al netto dell'evacuazione dei civili. Le forze di Mosca al contempo tentano di riprendere l'iniziativa nel Donbass; lo stesso Stato maggiore ucraino ha parlato di azioni offensive in tre direzioni. Nel frattempo Kiev deve fronteggiare gli effetti della pesante campagna di demolizione delle infrastrutture critiche, decisa dal generale Surovikin.

Secondo il New York Times i funzionari della Capitale avrebbero iniziato a pianificare l'evacuazione dei circa tre milioni di residenti rimasti in città, nel caso di un blackout totale. Indiscrezione smentita, tuttavia, dal direttore della sicurezza del governo municipale, che ha parlato di situazione “sotto controllo”. Sempre dalla stampa statunitense un'altra notizia piuttosto indicativa della postura della Casa Bianca sulla guerra in corso. Fonti informate hanno infatti rivelato al Washington Post come l'amministrazione Biden stia incoraggiando i leader ucraini a segnalare pubblicamente un'apertura a negoziare con la Russia; anziché insistere nel rifiuto di partecipare a colloqui di pace con Putin. La richiesta dei funzionari americani – è stato precisato – in realtà non mira a spingere Kiev al tavolo delle trattative; è piuttosto un tentativo per garantire che il governo Zelensky mantenga il sostegno di Paesi che non vogliono che la guerra continui ancora a lungo. Tutto ciò mentre incombono le elezioni di midterm; con un Donald Trump scatenato, contro l'attuale Presidente, per la gestione di questo dossier.

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