Ucraina: banditi gli osservatori russi in occasione delle elezioni di marzo

Geostrategicamente, l'Europa non ha il diritto di rompere i rapporti con la Federazione Russa”. Queste le parole pronunciate da Angela Merkel alla Conferenza sulla Sicurezza a Monaco e che hanno turbato gli ucraini. “Da un lato, sono dalla parte di Petro Poroshenko, d'altro anche la questione del “Nord Stream 2” per me resta molto importante” - ha detto.
La cancelliera tedesca non considera che il nuovo gasdotto possa rendere l'Europa ancora più dipendente dalla Russia e non intravvede rischi economici per l'Ucraina come Stato di transito. Comunque, il pacchetto “sanzioni Azov” contro la Russia per l'attacco alle navi ucraine e la cattura di marinai vicino allo stretto di Kerch sono stati in generale discussi e approvati. “Oggi il piano sanzioni include 124 pagine” - ha dichiarato il presidente ucraino Poroshenko.
La commissione elettorale ha già registrato 305 osservatori ufficiali da organizzazioni internazionali e stati esteri per le elezioni in Ucraina a marzo. 
Verkhovna Rada ha bandito i rappresentanti della Federazione Russa dalla cerchia degli osservatori ufficiali, in quanto cittadini di un Stato riconosciuto come aggressore o Stato invasore. La nota esplicativa afferma che il disegno di legge è stato elaborato “per ridurre al minimo i rischi e le minacce di interferenza della Federazione Russa nello svolgimento delle elezioni in Ucraina”. 
Il 13 febbraio, il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa ha dichiarato che, nonostante tale divieto, resta immutata la ferma intenzione di attuare il proprio diritto a partecipare all'osservazione internazionale del voto.
Dall'Ucraina Viktoria Polishchuk 

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