Ucraina: Berlino sotto pressione sul dossier Leopard. Medvedev evoca il rischio di una Terza Guerra Mondiale

Da Varsavia l'idea di una “coalizione” di Stati per l'invio all'Ucraina dei carri armati di fabbricazione tedesca

Profondo l'impatto della guerra sugli equilibri geopolitici europei. Singolare il caso della Polonia; fino a qualche tempo fa nel mirino di Bruxelles la sua agenda sovranista. Nell'arco di pochi mesi i rapporti di forza sono radicalmente mutati. Ora Varsavia sembra addirittura ispirare le linee di politica estera; grazie anche all'appoggio degli Stati Uniti. E allora non stupiscono i toni ruvidi verso Berlino - impensabili in altri tempi -, sul dossier Leopard. Un tabù, fino ad ora, l'invio a Kiev di carri armati avanzati; un passo oltre quella linea – sempre più sottile – che separa il sostegno al Paese aggredito dal coinvolgimento diretto. Questa, almeno, la percezione di Mosca; espressa a chiare lettere da Lavrov. Che ha parlato di una guerra non più “ibrida”, ma “reale”, preparata a lungo dall'Occidente.

Tutto ciò nel corso di una visita a Pretoria, a poche settimane dal via delle esercitazioni navali congiunte di Russia, Cina e Sudafrica. Solo sulla carta l'isolamento internazionale del Cremlino; che sta piuttosto settando la propria economia sui ritmi di un conflitto a lungo termine. E se alcuni Paesi del Vecchio Continente paiono riluttanti; la Polonia rilancia, con l'idea di una “coalizione” di Stati per l'invio dei Leopard 2; con o senza la Germania. Che pare sul punto di cedere alle pressioni; ieri, dalle parole del Ministro Baerbock, si era intuito un imminente via libera al desiderio di Varsavia di fornire mezzi corazzati di fabbricazione tedesca. Kiev – visto il momento di difficoltà - reclama però “diverse centinaia di carri armati”, non forniture poco più che simboliche.

Nuovo “assist” per il Premier polacco Morawiecki; che ha ricordato come la Germania abbia nei depositi più di 200 Leopard. A completare il quadro, oggi, il via libera politico – dai 27 ministri degli Esteri UE – a una nuova tranche di aiuti militari all'Ucraina; e nuove – apocalittiche – dichiarazioni di Medvedev, sul rischio di una Terza Guerra Mondiale. Ma sta già provocando perdite spaventose, da ambo le parti, l'attuale conflitto. Da qui la rilevanza strategica del fattore numerico; attualmente favorevole ai russi, grazie alla mobilitazione. Sempre più critica – dopo la caduta di Soledar - la situazione per i difensori di Bakhmut; se non vi sarà una controffensiva il rischio è quello di un accerchiamento operativo. Forze ucraine sotto pressione anche nella oblast di Zaporizhzhia; perduti – pare – alcuni piccoli insediamenti. Effetto diretto del trasferimento di truppe e mezzi nel Donbass, per tentare di bloccare la spinta russa.

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