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Ucraina: bombardato centro detentivo per prigionieri di guerra; scambio di accuse tra Mosca e Kiev

Nel carcere – situato in una località del Donetsk in mano alle forze russe – pare fossero detenuti anche soldati del Reggimento Azov

29 lug 2022

È una partita su più livelli, quella che sta giocando il Cremlino in questa crisi. Da una parte è evidente il tentativo di minare la compattezza del fronte occidentale, specie sulla questione delle sanzioni. Braccio di ferro che sta impattando in modo pesante sulle economie del Vecchio Continente. C'è chi considera allora primi segnali di cedimento le esenzioni relative alle turbine del gasdotto Nord Stream, e lo sblocco del transito delle merci verso l'exclave russa di Kaliningrad. E poi la guerra guerreggiata, sul suolo ucraino.

Difficile avere un quadro chiaro della situazione, vista la forte propaganda dei belligeranti. Ma la “pausa operativa”, conseguente alla totale conquista del Lugansk, parrebbe terminata; e cresce la pressione delle forze russe in direzione di Bakhmut, ormai a una manciata di chilometri. Kiev continua invece a prospettare un'imminente controffensiva di ampio respiro nell'oblast di Kherson, ponendo l'accento sull'efficacia e la precisione dei sistemi d'arma forniti dall'Occidente, in particolare gli statunitensi Himars.

Proprio con questi lanciarazzi multipli – sostengono i separatisti del Donetsk – è stata colpita una prigione a Yelenovka, dove sarebbero detenuti i soldati che difesero la Azovstal di Mariupol. Almeno 53, è stato detto, le vittime. Secondo il Ministero della Difesa russo un attacco deliberato, da parte delle Autorità di Kiev; che puntano invece il dito contro Mosca, accusata di voler nascondere in questo modo torture ed esecuzioni. Denunciato anche un bombardamento a Mykolaiv, che avrebbe provocato 4 vittime civili.

E mentre si continua a morire, nel cuore dell'Europa; crescono le tensioni in Estremo Oriente, con una dialettica sempre più serrata tra Pechino e Washington. E ciò dopo i rumors di una possibile visita a Taiwan della Speaker della Camera Nancy Pelosi; in partenza oggi per un tour asiatico. Perplessità erano state espresse dallo stesso Presidente statunitense Biden; che nel corso di un colloquio telefonico con Xi Jinping ha comunque avvertito che non saranno tollerati colpi di mano. “Non giocate col fuoco”, ha ammonito il Presidente della Repubblica Popolare.





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