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Ucraina: con la premiership di Liz Truss il Regno Unito conferma la linea dura contro il Cremlino

Battuto, nel duello in casa Tory, Rishi Sunak. La 47enne è considerata un “falco” in politica estera. Nuove frizioni tra UE e Mosca: pesa la questione energetica. A Kabul attentato suicida contro l'Ambasciata russa

5 set 2022

Si dice non siano i singoli leader a determinare la traiettoria geopolitica di un Paese; e l'ostilità tra Londra e Mosca ha radici profonde. Di certo, dopo Boris Johnson, il Cremlino trova un altro nemico irriducibile a Downing Street. Secondo pronostico la sfida in casa Tory: è Liz Truss la nuova Premier del Regno Unito. 47 anni, tatcheriana; e con una solida reputazione da “falco”, guadagnata al Foreign Office. Da attendersi, sul dossier ucraina, un atteggiamento ancor più bellicoso, rispetto a quello del predecessore. Ulteriore puntello, insomma, all'attuale muro tra Occidente e Russia.

L'Alto Rappresentante UE Borrell ha parlato oggi di “regime fascista”, a Mosca. E oltre alla dialettica – sempre più aspra - pesa la questione delle forniture. Giornata campale per le borse europee; con una nuova fiammata dei prezzi del gas. Prevedibile dopo il nuovo fermo al Nord Stream annunciato venerdì da Gazprom; poche ore dopo le dichiarazioni di von der Leyen sulla necessità di un “price cap”. Ricatto energetico, è stato ribadito; i ministri UE discuteranno di eventuali contromisure nel consiglio del 9 settembre. Mosca continua invece ad attribuire la colpa delle interruzioni alle sanzioni, che impedirebbero la manutenzione. Ma pare evidente l'intento di creare faglie in Europa, dove in vista della stagione fredda aumenta il rischio di tensioni sociali.

A Praga, nel weekend, un fiume di manifestanti ha invocato le dimissioni del Governo e la neutralità militare. Slogan contro UE e NATO. 70.000 i partecipanti, secondo la Polizia ceca; stima per difetto, a giudicare dalle immagini. Quanto alla guerra guerreggiata pare siano ora le forze di Kiev ad avere l'iniziativa; pur essendo difficile da decifrare la situazione sul fronte più attivo, quello di Kherson. Piuttosto indicativo, comunque, il fatto che l'amministrazione filorussa dell'oblast abbia sospeso i preparativi per l'annunciato referendum. Sempre preoccupante la situazione alla centrale nucleare di Energodar, il cui ultimo reattore in funzione sarebbe stato disconnesso dalle rete elettrica; e ciò dopo nuovi bombardamenti, seguiti dai consueti scambi di accuse.

Da registrare oggi anche un attentato suicida all'ambasciata russa di Kabul. 6 le vittime: 2 dipendenti della missione diplomatica e 4 cittadini afghani. Prese misure immediate per aumentare la sicurezza, ha dichiarato Lavrov. Nei giorni scorsi si era parlato di un accordo possibile del governo talebano, con Mosca, per l'acquisto di prodotti petroliferi dalla Russia.





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