L'Unione europea potrebbe sparire prima dell'ingresso dell'Ucraina al suo interno: è questo il senso delle parole utilizzate dall'ex presidente russo Medvedev che, dopo le forti dichiarazioni dei giorni scorsi verso l'occidente, torna ad alzare i toni. Gli ucraini, avverte, “saranno sotto verifica per decenni, quindi la vera scadenza è la metà del secolo”. Nel frattempo, mentre i russi controllano parte del Donbass, il presidente ucraino Zelensky assicura che Mosca non riuscirà a prendere il sud. Mykolaiv e Odessa sono solo due dei centri strategici sul mar Nero. “Il mare sarà ucraino e sicuro”, ha aggiunto Zelensky.
Sul fronte bellico, rende noto l'esercito di Kiev, nuovo fuoco di artiglieria e razzi nella città assediata di Severodonetsk. “Stanno bombardando le nostre truppe 24 ore al giorno”, ha riferito il Governatore del Lugansk. Ma allo stesso tempo l'intelligence britannica parla di casi di intere unità russe che hanno rifiutato ordini e di scontri tra ufficiali e truppe. “La guerra potrebbe durare anni”, avverte il segretario generale della Nato Stoltenberg che esorta i Paesi dell'Alleanza a proseguire con le consegne di armi a Kiev. Se Putin dovesse raggiungere gli obiettivi, ha detto Stoltenberg, “dovremmo pagare un prezzo ancora maggiore”. Da Mosca risponde il ministro degli Esteri Lavrov che afferma: “Gli Usa vogliono farci obbedire, ma non ci riusciranno”.
