Ucraina: rimpallo di responsabilità per il bombardamento alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

A Hiroshima, intanto, si commemora il 77esimo anniversario del bombardamento atomico sulla città

Un lampo accecante, che spazzò via le vite di decine di migliaia di innocenti. Il Giappone ha ricordato oggi il bombardamento atomico statunitense su Hiroshima del 6 agosto 1945; tre quarti di secolo dopo – ha dichiarato il Segretario Generale dell'ONU, presente alle commemorazioni -, “dobbiamo chiederci cosa abbiamo imparato”. “L'umanità sta giocando con una pistola carica”, ha poi ammonito Guterres; ricordando la rapida diffusione di crisi con “gravi sfumature nucleari”. A partire dall'invasione dell'Ucraina. Dove ieri si è rischiato grosso, a causa di un bombardamento sul sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il Ministero della Difesa russo aveva subito puntato il dito contro Kiev. La struttura – del resto - era stata occupata dalle forze di Mosca nelle prime fasi del conflitto, e nelle scorse ore la stessa intelligence britannica aveva parlato della probabile presenza di dispositivi militari russi nell'area, per sfruttare lo “status protetto” della centrale. Le Autorità ucraine hanno tuttavia addossato la responsabilità di quanto accaduto alle forze del Cremlino; che stando a questa versione – dunque – avrebbero colpito una zona sotto il proprio controllo. Un “crimine spudorato”, ha tuonato Zelensky. Sulla stessa linea l'Alto rappresentante UE; “un altro esempio del disprezzo della Russia – ha dichiarato Borrell - per le norme internazionali”. Più volte citate anche riguardo alla crisi innescata dalla visita di Nancy Pelosi a Taipei, che ha portato ai minimi termini i rapporti sino-statunitensi, e ad una crescente militarizzazione del quadrante dell'Indo-Pacifico. Proseguono le esercitazioni su vasta scala della Repubblica Popolare. Le autorità di Taiwan denunciano un attacco simulato all'isola. Altissima tensione, infine, a Gaza; dove nella notte sono proseguiti i bombardamenti israeliani e i lanci di razzi - in risposta - verso lo Stato Ebraico. La cui radio militare parla di 40 obiettivi colpiti nelle scorse ore nella Striscia: “tutti della Jihad islamica”. Secondo fonti palestinesi le vittime, fino ad ora sarebbero 11; fra le quali una bambina di cinque anni e altri due civili. Decine i feriti. L'operazione “Breaking Dawn” - ha affermato un portavoce militare israeliano - proseguirà per almeno una settimana ancora.

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