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Ucraina: senza esito l'iniziativa di Scholz e Macron per una tregua immediata

Prosegue la pressione delle forze russe sui grandi centri urbani accerchiati. Mariupol nel mirino

12 mar 2022

I bombardamenti, le distruzioni, gli aspri combattimenti, non avrebbero ancora definitivamente reciso i canali di dialogo. Il Cremlino ha fatto sapere oggi come si stiano tenendo colloqui in videoconferenza fra Russia e Ucraina. Ma evidentemente la situazione non è ancora matura per una reale ricerca di un compromesso. Anche perché le parti, stando alle dichiarazioni dei propri leader, sembrerebbero convinte di poter ottenere risultati determinanti sul campo di battaglia, da far valere poi sul tavolo negoziale. La tenace resistenza delle forze di Kiev, in effetti, pare aver portato ad un forte rallentamento dell'offensiva russa di terra, che sembra ora concentrata su Mariupol, stremata da un lungo assedio.




Occupate, a quanto pare, le zone periferiche orientali della città marittima; dove si prospettano selvaggi combattimenti casa per casa. Smentito, invece, dalla stessa associazione che gestisce la struttura religiosa, il bombardamento di una moschea: riportato in mattinata dal Governo ucraino. Non si ferma tuttavia il martellamento, dal cielo, di centri strategici quali Dnipro, Mykolaiv e Kharkiv. Situazione che ha indotto il Cancelliere tedesco Scholz, ed il Presidente francese Macron, ad incalzare nuovamente Putin, chiedendo una tregua immediata. Conversazione telefonica di 75 minuti, che non ha dato però alcun esito. Il Presidente russo – stando a quanto dichiarato da fonti dell'Eliseo – ha anzi accusato le forze di Kiev di esecuzioni extragiudiziali di dissidenti, uso di civili come scudi umani, armi pesanti collocate in aree residenziali, presa di ostaggi e così via. Tutto ciò mentre i media ucraini parlano del rapimento – a Melitopol, da parte delle forze russe – dell'organizzatrice di una manifestazione di protesta, nella quale si chiedeva la liberazione del sindaco della città occupata.





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