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Ucraina: si complica la situazione alla Azovstal di Mariupol. Ancora “molte persone” nell'acciaieria

Il Cremlino ha annunciato che accetterà solo la resa, dei soldati ancora nei cunicoli dello stabilimento. In queste ore il passo formale di Finlandia e Svezia verso la NATO

18 mag 2022

Battaglie decisive, quelle in corso nel Donbass. Un utilizzo massiccio dell'artiglieria sta accompagnando la manovra a tenaglia russa sul saliente di Severodonetsk, dove si prospetta una feroce battaglia urbana. Ormai a rischio accerchiamento anche la città di Lyman; le cui fortificazioni sono strategiche, per arginare l'avanzata verso Slovjansk e Kramatorsk: probabile obiettivo politico del Cremlino in questa nuova fase dell'offensiva. Comunque piuttosto lenta, e portata avanti al costo di gravi perdite. Al contempo le forze di Mosca rischiano pesanti ripercussioni dall'onda lunga della controffensiva ucraina nell'area di Kharkiv; che potrebbe tagliare alcune linee di rifornimento russe, compromettendo la proiezione a sud di Izium. Tutto ciò mentre sembra complicarsi la situazione alla Azovstal di Mariupol.
Secondo il Ministero della Difesa russo, da lunedì, si sarebbero arresi 959 soldati ucraini, fra i quali 80 feriti. Ma Kiev ricorda come vi siano ancora “molte persone” nei cunicoli dell'acciaieria. “L'operazione di salvataggio” sarà conclusa – ha dichiarato la vice ministro della Difesa - solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Lo schema sarebbe quello dello scambio di prigionieri; cui si oppone tuttavia il Presidente del parlamento russo, che invoca processi per i membri del Reggimento Azov, definiti “criminali nazisti”. Possibile dunque uno stallo. Formalizzato, invece, il passo verso la NATO di Finlandia e Svezia, che hanno presentato le rispettive domande al Segretario generale dell'Alleanza Atlantica. “Speriamo di concludere rapidamente” il processo di adesione, ha dichiarato Stoltenberg.





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