Ucraina: USA e Germania, stando a fonti di stampa, rompono gli indugi sulle forniture di carri armati

Verso una nuova escalation del conflitto. Forti turbolenze politiche, però, a Kiev

Una spirale di sospetti, sta avviluppando l'establishment ucraino. Fino ad ora tutto era passato in sordina, di fronte alla grande prova di resistenza del Paese aggredito. Turbolenze venute però alla luce in quest'ultima fase, caratterizzata da una situazione sul campo sfavorevole. Ieri sera Zelensky aveva annunciato cambiamenti. Puntualmente è arrivata una raffica di dimissioni: dal vice capo dell'ufficio presidenziale, a vari viceministri. All'origine presunti episodi di corruzione; tema sensibile, visto l'enorme flusso di aiuti. E che espone al sarcasmo di Mosca; che ha paragonato i vertici ucraini a “vampiri insaziabili”. Ma al netto della propaganda resta il caso politico, a Kiev. In precedenza il passo indietro del consigliere strategico Arestovych. Rumors inoltre di dissidi tra il comandante delle forze armate e lo stesso Zelensky.

Secondo la CNN funzionari statunitensi ed occidentali starebbero esortando il Presidente a rinunciare alla difesa di Bakhmut, per concentrarsi su una guerra di manovra a sud. E ciò alla luce delle centinaia di veicoli corazzati forniti di recente. Potenzialmente rilevante il ruolo dei carri tedeschi. Berlino avrebbe alla fine ceduto alle pressioni. Lo Spiegel riporta come le autorità tedesche siano pronte a consegnare all'Ucraina “almeno una compagnia” di Leopard. Notizia arrivata – forse non a caso - dopo la clamorosa indiscrezione del Wall Street Journal: in settimana l'Amministrazione Biden potrebbe annunciare l'invio a Kiev di un numero significativo di Abrams. Una sorta di all-in. Con il rischio non solo di una escalation imprevedibile; ma anche di rafforzare la convinzione, in Russia, di combattere una guerra esistenziale contro l'”Occidente collettivo”.

E' la formula utilizzata dal Capo di Stato Maggiore Gerasimov, che ha annunciato un potenziamento delle forze armate. Anche alla luce del possibile allargamento dell'Alleanza Atlantica; frenato, però, dallo stop di Ankara alla Svezia. Finlandia determinata ad andare avanti comunque. Il Presidente Niinisto – in visita oggi a Kiev - ha invitato alla calma, e ad attendere le elezioni in Turchia. Dichiarazioni forse non piaciute ad Erdogan. A stretto giro, infatti, l'annuncio di un rinvio a tempo indeterminato dei negoziati sia con Stoccolma che con Helsinki.

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