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Usa: dossier-bomba del dipartimento di Stato sui finanziamenti occulti della Russia

La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)

17 set 2022
La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)
La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)

La settimana che si è conclusa qui a Washington è stata segnata dal dossier-bomba del dipartimento di Stato sui finanziamenti occulti della Russia a partiti ed esponenti politici stranieri, Una somma stimata dall'intelligence statunitense in 300 milioni di dollari, elargita in oltre una ventina di Paesi a partire dal 2014. La concomitanza delle rivelazioni con la fase finale della campagna elettorale ha provocato in Italia un vero e proprio terremoto ed è parsa a molti come un avvertimento degli Stati Uniti ad eventuali Quinte Colonne filorusse che potrebbero indebolire il fronte occidentale a sostegno dell'Ucraina. Questo, in un momento in cui le forze ucraine hanno lanciato un'impetuosa controffensiva contro gli invasori russi, col rischio che Vladimir Putin, in crescente difficoltà, possa usare l'arma del ricatto energetico per minare la compattezza europea a sostegno di Kiev e delle sanzioni. Dopo le polemiche suscitate dalle rivelazioni, Washington si è affrettata a chiarire che l'Italia, almeno nella versione attuale del rapporto non è presente. Una rassicurazione che è stata fornita anche dal segretario di Stato, Antony Blinken, nella telefonata avuta mercoledì con il premier Mario Draghi.
L'allarme lanciato dall'intelligence americana, ha spiegato il dipartimento di Stato è, almeno in questa fase, di carattere globale e punta a mettere in luce le attività di Mosca per garantirsi posizioni favorevoli in vari Paesi del mondo. Nonostante i chiarimenti, la vicenda ha continuato a tenere banco ed è stata oggetto anche della conferenza stampa del premier Draghi, che senza mezzi termini ha parlato di "un'opera sistematica di corruzione" da parte della Russia in Europa e negli Stati Uniti. Da Washington non sono attese per il momento altre rivelazioni. L'allarme è stato lanciato, lo scopo sembra essere stato ottenuto.

La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)






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