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1° ottobre 2017: il discorso di Guido Cerboni, Vice Decano del Corpo Diplomatico e Consolare

1 ott 2017
Guido Cerboni
Guido Cerboni
Signori Capitani Reggenti eletti,
Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri,
Illustre Oratore Ufficiale dell’odierna Cerimonia, Presidente di Confindustria Dr. Vincenzo Boccia,
Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare,
Signore e Signori,
con grande onore e piacere il Corpo Diplomatico e Consolare accreditato presso la Serenissima Repubblica di San Marino si trova qui riunito per porgere, a nome personale e dei rispettivi Capi di Stato e di Governo, vive felicitazioni e deferenti auguri ai Signori Capitani Reggenti Matteo Fiorini ed Enrico Carattoni, nel giorno della solenne Cerimonia di insediamento che segna l’inizio del loro Alto Mandato.
Cogliamo l’occasione per salutare e rendere omaggio anche all’Oratore Ufficiale della circostanza, il Presidente di Confindustria Dottor Vincenzo Boccia.
Ad appena una settimana dal mio arrivo a San Marino, mi è assegnato oggi, in assenza di un successore del Nunzio Apostolico Mons. Bernardini, il grande onore di rivolgermi a voi nella veste di Vice-Decano del Corpo Diplomatico, in uno dei momenti più significativi per la vita politica della Serenissima Repubblica di San Marino, la cui storia ultramillenaria di indipendenza, libertà, democrazia e pace continua ad essere motivo di ispirazione e riflessione per tutti.
Ciò è tanto più vero oggi, allorché l’Europa e il mondo sono pervasi da una barbarie e da una violenza dilaganti, da nazionalismi e populismi, dal riemergere di tendenze disgregatrici, da rigurgiti di ideologie totalitarie che la Storia ha già condannato e dalla violazione diffusa di diritti umani fondamentali. Essere oggi qui, testimoni della solidità e della forza di questa “democrazia dialogante” (come ebbe a definirla il Presidente Prodi), dotata di una società civile vivace e di istituzioni tenute a rispondere delle loro azioni, credo sia un’esperienza positiva per tutti i Colleghi del Corpo Diplomatico.

Come osservava di recente una grande firma del giornalismo italiano, Alberto Negri, riferendosi alle provocazioni nord-coreane, al riemergere di tensioni tra Washington e Teheran, ed al profilarsi di una nuova emergenza nel Kurdistan irakeno, “c’è una vena di follia oggi nella politica internazionale”. C’è anche, soprattutto nel nostro continente, un affievolirsi della memoria storica ed una pericolosa tendenza a dare per acquisito e irreversibile quanto abbiamo conquistato e costruito nel più lungo periodo di pace che l’Europa abbia mai conosciuto. Istituzioni e cittadini dovrebbero invece comprendere che la democrazia e la libertà devono essere difese e protette ogni giorno ed impegnarsi in maniera costante per rafforzare i propri sistemi democratici.
Quello che vediamo è invece un’Europa che affronta diversi gradi di separazione -il Regno Unito dalla Ue e forse la Catalogna dal “suo” Stato sovrano. Il discorso tenuto nelle scorse settimane dalla Premier britannica Theresa May a Firenze ha aperto qualche spiraglio sulle garanzie di Londra ai cittadini europei e sul desiderio di non rompere in maniera traumatica con il mercato unico, ma ha anche confermato che la Brexit sarà un processo lungo, doloroso e non privo di tensioni. Quanto alle pulsioni indipendentiste della Catalogna, appaiono al momento difficili sia la convivenza sia il divorzio tra Madrid e Barcellona, e si pone per l’Europa una problematica che potrebbe riproporsi in altre aree del continente, con effetti dirompenti per la pace e la stabilità del medesimo.

In tale contesto di accentuata complessità internazionale, come già ebbe a rilevare l’allora Segretario Generale dell’ONU Ban-Ki-moon in occasione della sua visita a San Marino nell’aprile 2013, “il Mondo ha bisogno di più Paesi come San Marino”, che nel corso della sua lunga storia non ha conosciuto alcuna guerra ed ha fatto della pace la stella polare della sua azione internazionale. Questa Serenissima Repubblica, che vanta il primato di un Segretario di Stato con “delega alla pace”, ha sempre offerto aiuto e riparo a chi fuggiva da situazioni di guerra e la sua diplomazia, perseguendo una crescente partecipazione ad accordi internazionali multilaterali e ad organizzazioni internazionali la cui procedura decisionale è quella “uno Stato, un voto”, si è conquistata uno spazio nella Comunità internazionale, con la forza delle sue tradizioni storiche e culturali ed un’azione di coerente sostegno ad iniziative ed intese dirette a promuovere la pace e la sicurezza internazionale.
Anche sul piano della tutela dei diritti e delle libertà democratiche, San Marino ha lezioni importanti da impartire al nostro Mondo. “Per secoli San Marino -cito di nuovo Ban Ki-moon- ha dimostrato che garantire i diritti e le opportunità nel rispetto della legge genera un circuito virtuoso”. In tale circuito, la massima Magistratura della Repubblica, organo di garanzia costituzionale super partes, ha naturalmente un ruolo fondamentale.

Pertanto, Signori Capitani Reggenti, all’inizio del Loro mandato e dopo una Reggenza tutta al femminile che ha segnato un passaggio importante nella storia del Paese verso una sempre maggiore rappresentatività di genere, Vi giungano da parte di tutto il Corpo Diplomatico e Consolare le più vive congratulazioni ed i più sinceri auguri per un sereno e proficuo lavoro, che risulti di Loro personale soddisfazione, per il bene dei cittadini della Serenissima Repubblica di San Marino e dell’intera Comunità internazionale.

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