1° APRILE

1° aprile. Il discorso dei Capitani Reggenti Eletti

1° aprile. Il discorso dei Capitani Reggenti Eletti.

La Reggenza accoglie con sentimenti del più alto onore e di viva gratitudine il messaggio augurale, appena pronunciato, da Sua Eminenza il Cardinale Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico, Decano del Corpo diplomatico e consolare accreditato in Repubblica, che richiama il significato profondo del ruolo democratico esercitato dalle massime istituzioni sammarinesi, a garanzia del corretto svolgimento delle funzioni e dei poteri dello Stato.

Un messaggio che racchiude moniti e sollecitazioni per un prossimo futuro particolarmente sfidante a livello globale, nonché nel panorama politico- istituzionale sammarinese, anche per l’imminenza di un passaggio storico, determinato dal perfezionamento dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea, che comporterà un sensibile riposizionamento nel contesto europeo e internazionale, sia a livello economico che sociale, in un rapporto di maggiore integrazione interstatuale.

Grazie, Gentile Eminenza, per questo Suo così significativo messaggio, che si pone al termine di un Mandato, che Ella ha proficuamente esercitato presso la Repubblica dal 2018; un Mandato che è stato caratterizzato da un’amabile e fruttuosa collaborazione, istituzionale e personale, che - siamo certi - rimarrà viva nella memoria di questa Repubblica, che da sempre nutre rapporti speciali ed esclusivi con la Santa Sede e con il suo Pontefice. 

Con sentimenti di alta stima e considerazione, salutiamo i numerosi Rappresentanti diplomatici e consolari accreditati a San Marino, oggi convenuti per celebrare l’avvicendamento semestrale alla Suprema Magistratura dello Stato confermando, con la graditissima partecipazione, il significato crescente che la Repubblica attribuisce al rapporto fra Stati e con gli Organismi multilaterali di cui è membro. L’occasione della Vostra presenza sul Titano, ci appare particolarmente fervida per richiamare e condividere la necessità di una mobilitazione corale, soprattutto nello scenario attuale, che sappia favorire il pronto ristabilimento di condizioni di pace, nei martoriati Paesi in cui imperversano i conflitti e per scongiurare denegati allargamenti degli stessi.

San Marino intrattiene proficue relazioni e cooperazioni strategiche con tutte le Istituzioni, nazionali e sovranazionali, che oggi siete qui a rappresentare, con l’obiettivo di affermare - ed è questo l’auspicio costante -, le peculiarità di uno Stato moderno e competitivo, saldamente ancorato a un patrimonio di valori storici, identitari e culturali diffusi nel mondo e capace di porsi con autorevolezza e dignità nel panorama internazionale; ma il pensiero più forte che intendiamo rivolgere, anche alla Vostra presenza, va al ruolo determinante che assume la cooperazione fra Stati, dinnanzi agli scenari sempre più inquietanti che minano gli equilibri e destabilizzano gli ordini mondiali. E’ opinione diffusa e ampiamente sostenuta dalle Istituzioni della Repubblica, che debba affermarsi un’accresciuta consapevolezza sulla necessità che i rapporti internazionali siano ispirati al pieno rispetto degli Stati, dei popoli e dell’individuo.

In questo spirito, San Marino da sempre invita ad assumere come guida la tutela dei diritti umani, convinta che renda le società più forti, resilienti ed eque anche nei rapporti fra Nazioni. Constatiamo con sgomento gli effetti delle perduranti aggressioni alla pace e alla sicurezza internazionale e le crudeli conseguenze che stanno determinando sofferenze indicibili sulle popolazioni civili; dinanzi a tali inaccettabili violazioni, rinnoviamo convintamente la più forte e ferma condanna della Repubblica di San Marino. 

E’ nostro principio cardine e identitario l’assioma che senza la pace non si costruiscano nuovi assetti mondiali, per la cui edificazione, invece, - e lo ribadiamo ancora una volta -, occorre una sempre più concreta cooperazione internazionale che favorisca la possibilità di incontro e dialogo tra le parti. San Marino ha sempre profuso impegno ed energie candidandosi come luogo di dialogo, e, nel corso del semestre di presidenza del Consiglio d’Europa del 2007, promosse il dialogo interreligioso, aprendo al pubblico un luogo di culto quale punto di incontro dove esercitare le diverse spiritualità. Nella sua ultima sessione il Consiglio Grande e Generale ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo ad attivare tutti i canali diplomatici affinché la Repubblica di San Marino si faccia promotrice dell'organizzazione di una Conferenza Internazionale di Pace.

A tale proposito, desideriamo inoltre rammentare, in questa occasione, la risposta, sensibile e corale del Popolo sammarinese, a situazioni talvolta sovradimensionate rispetto alle concrete risorse esistenti; un atteggiamento che si è ulteriormente rinnovato nell’offrire forme di concreta solidarietà a centinaia di profughi ucraini, tuttora in Repubblica, grazie all’azione generosa delle Istituzioni e della società civile.

Il contributo ad una sempre più estesa cooperazione internazionale, deve indurci a trovare rinnovate forme di confronto e di concertazione, a livello bilaterale e multilaterale, per sostenere insieme, in ogni sede opportuna, la creazione di rinnovate relazioni tra Stati che antepongano le ragioni del diritto alle logiche della forza.

Con sentimenti di grande onore e di sincera gratitudine, diamo il benvenuto a San Marino a Sua Eccellenza Ian Borg, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Malta, salito oggi sul Titano in qualità di Oratore Ufficiale della Cerimonia di Insediamento. La presenza del Ministro Borg a San Marino fa seguito alla visita ufficiale compiuta a La Valletta dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri nel settembre scorso, nel cui ambito entrambi hanno fattivamente contribuito a rafforzare l’ottima collaborazione vigente a livello bilaterale, caratterizzata da un confronto costante, dall’adozione di intese di mutuo interesse e da un vicendevole sostegno a livello multilaterale.

Malta - ci piace richiamarlo in questa sede -, attualmente membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e Presidente in esercizio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, è uno Stato che ci ha accompagnato convintamente nel percorso di associazione all’Unione europea e che ha sempre difeso le ragioni dell’allargamento e dell’integrazione effettiva di tutti gli Stati del Vecchio Continente; averLa oggi nostro graditissimo Ospite, Gentile Eccellenza, ci conferma una sincera e perdurante vicinanza, in uno spirito di costruttiva collaborazione.

All’avvio di questa Cerimonia, desideriamo rivolgere il migliore saluto e un pensiero ricco di gratitudine all’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Sergio Mercuri, che soltanto qualche giorno fa si è formalmente congedato dalle più alte Istituzioni sammarinesi, presso le quali dal 2020 ha svolto l’alto incarico diplomatico con assoluta e qualificata dedizione. In questi anni il rapporto fra l’Alto Plenipotenziario italiano e le Istituzioni e la società sammarinese, si è anche trasformato in amicizia sincera, che permarrà nel tempo, in virtù del contributo che l’Ambasciatore Mercuri ha saputo esprimere, sul piano più propriamente diplomatico. oltre che su quello della cooperazione culturale e artistica fra i due rispettivi Stati, sia a livello personale che familiare. 

Non possiamo esimerci dal richiamare in questa sede la Visita di Stato, effettuata dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, nello scorso mese di dicembre, per il cui ottimo risultato il ruolo delle rispettive diplomazie è stato fondamentale, favorendo l’ulteriore consolidamento di una relazione speciale che, pur nell’adeguamento agli scenari e ai parametri internazionali, è e rimarrà un legame fraterno e mutualmente solidale. Questa Visita ha segnato il punto più alto nelle relazioni bilaterali, che hanno registrato, nei tempi più recenti, un ulteriore e proficuo sviluppo a favore dei cittadini dei nostri due Stati, con il raggiungimento di numerosi e importanti Accordi internazionali negli ultimi tre anni e il costante impegno e confronto condotti su tavoli di lavoro su tematiche di attualità e di interesse comune.

Il semestre che ci attende si apre in una fase politicamente intensa nella quale, è nostro sentito auspicio, le forze politiche, la società civile e i singoli cittadini sono chiamati e si dovranno impegnare, con un’assunzione di responsabilità piena, per una concreta e attiva partecipazione nella definizione delle prospettive di sviluppo. La Reggenza accompagnerà pertanto, con la massima attenzione, il percorso istituzionale in vista delle prossime Consultazioni Elettorali, per  favorirne pienamente l’esercizio democratico che condurrà alla formazione dei nuovi organi rappresentativi. In tale contingenza, è nostro preciso intendimento farci guidare dal fermo richiamo ai contenuti della Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese, e in particolare al suo articolo 2, che riconosce e sancisce il principio della sovranità popolare, esercitata nelle forme della democrazia rappresentativa.

In linea con tale principio, è nostro preciso intendimento adempiere e caratterizzare il Mandato semestrale, attraverso la più stretta e rigorosa osservanza della citata Dichiarazione, che nacque proprio cinquant’anni fa, l’8 luglio 1974; un testo normativo che ha progressivamente assunto, anche sul piano formale, grazie alla corposa novella del 2002, una posizione particolare nel sistema delle fonti, acquisendo il rango che è proprio dei testi costituzionali degli Stati democratici. Per questo alto e consolidato portato istituzionale, la lettera e lo spirito della nostra Dichiarazione - vogliamo rimarcarlo con opportuna enfasi e orgoglio identitario - saranno il punto di riferimento della nostra azione al servizio esclusivo dei nostri cittadini. 

Con sentimenti di profondo rispetto, condivideremo la celebrazione, nel corso dell’anno corrente, del cinquantesimo anniversario di questo documento fondamentale, consolidatosi negli anni con significative riforme e con il corredo delle leggi, costituzionali e qualificate.

La Reggenza esprime fin da ora grande attenzione e un plauso convinto per la serie di iniziative, realizzate e da realizzarsi, che anche attraverso il coinvolgimento delle più alte istituzioni sovranazionali, conferiranno solennità e rilievo istituzionale a un caposaldo normativo, che disegna anche i rapporti tra i poteri dello Stato, oltre a rimarcare, poi, che la stessa Dichiarazione - con l’audace e originale formulazione dell’articolo 1, riformato nel 2002 -, ha riconosciuto quale parte del nostro Ordinamento, i diritti e le libertà fondamentali enunciati nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, conferendo alla stessa Dichiarazione un rango di eccellenza nella difesa di tali diritti e libertà. La Reggenza auspica che i confronti e i dibattiti, non solo parlamentari, su possibili riforme istituzionali possano affermare un amplissimo consenso, ben oltre alle necessarie maggioranze qualificate, indispensabile viatico per la ridefinizione dell’assetto degli organi costituzionali e delle altre norme fondamentali. 

Ci preme affermare che eserciteremo il Mandato reggenziale con il più alto senso dello Stato, che assume valore etico primario, per coloro che ricoprono incarichi istituzionali e che in tale peculiare fisionomia devono essere percepiti dalla cittadinanza. In questa fase, particolarmente delicata, in cui il dibattito politico sarà pervasivo, per i confronti elettorali che caratterizzeranno la prima parte del nostro semestre, è nostro accorato auspicio che i principi che sono alla base dell’autentica democrazia di questa Repubblica, rappresentino la bussola che deve guidare una comunità matura e, allo stesso tempo, possano indurre a un confronto e a una dialettica sempre rispettosa della dignità delle parti coinvolte. Attingeremo energia dalla forza, dalla determinazione e dal coraggio dei nostri cittadini per espletare l’alto Magistero, invitando al senso di coesione e di unità, particolarmente necessari in questi momenti, segnati da scenari internazionali minacciosi, nei quali, tuttavia, ci attende una svolta di portata storica per il nostro Paese; per queste ragioni risulta imperativo l’essere uniti, in una forma di riconquistata partecipazione che consenta di superare, con il dialogo e il confronto, ogni frattura, con l’obiettivo di ritrovare una nuova forma di coesione, che ci permetta di affrontare insieme e nel modo migliore il percorso che ci attende. 

Di fronte alle sfide che segneranno lo sviluppo sociale ed economico del Paese nei prossimi anni, la Reggenza intende rinnovare, in questa occasione, i sentimenti della più viva soddisfazione per l’operato dei Responsabili e delle Istituzioni che, nel corso degli anni, ha permesso il raggiungimento dell’importante obiettivo della definizione di un Accordo di Associazione con l’Unione europea, giunto alla sua conclusione con la prossima firma. Vogliamo rimarcare, a favore dei nostri cittadini, che il generale consenso che ha via via sostenuto e supportato le scelte relative alla definizione dell’Accordo, ha dimostrato che alti obiettivi, per il raggiungimento del bene collettivo, possano essere conseguiti allorchè si concretizzi un impegno comune caratterizzato da una visione condivisa dello sviluppo futuro del nostro Paese.

Su questa direttrice, la Reggenza auspica che tale spirito e tale visione possano essere patrimonio comune anche nell’affrontare le fasi successive, e, in particolar modo, le necessarie riforme che accompagneranno l’implementazione di questo importante Accordo. L’associazione in corso con l’Unione europea ci costringerà infatti a riflettere sull’impatto che questa scelta avrà per il rinnovamento e l’ammodernamento degli organi istituzionali, attraverso l’incessante lavoro e il costante confronto che andranno a caratterizzare l’imminente integrazione sovranazionale.

La nostra Repubblica dovrà essere immaginata non più solo come uno Stato che si relaziona con altri Stati o con le Istituzioni di Stati ai quali aderisce per fini e scopi settoriali, ma anche come uno Stato - fieramente indipendente e autonomo - che si potrà fregiare di una relazione altamente privilegiata con la principale Istituzione europea. La Reggenza desidera incoraggiare i nostri cittadini nell’essere attivamente partecipi di questo cambiamento, che richiederà un adeguato processo culturale, consapevoli che tutti saremo chiamati a condividere un traguardo storico per la nostra Repubblica, che apre a prospettive di maggiore affermazione nel mercato europeo, in capo a cittadini e imprese, affinché la nostra società possa continuare a crescere e prosperare, in un contesto sempre più integrato e interconnesso.

E’ altresì evidente che il traguardo formale rappresenterà il punto di partenza dell’avvio della nuova dimensione allargata della nostra economia e delle nostre prospettive di sviluppo e che, per questo, richiederà alle nostre Istituzioni, capacità di adeguamento, di concreta implementazione e di sistematica formazione. A tal riguardo il nostro pensiero più forte non può che indirizzarsi alle giovani generazioni, le quali non temono i cambiamenti, ma riconoscendosi nei valori fondanti dell’inclusione e della coesione, rivendicano prospettive differenti per formarsi, per studiare, per fare esperienze all’estero, per sviluppare amicizie e contatti professionali internazionali, per aprirsi a culture diverse e per partecipare, senza limitazioni, a progetti di ricerca e studio fuori territorio.

Vogliamo dedicare ascolto e impegno nei loro confronti; sappiamo quanto distante possa loro apparire la capacità di ascolto delle Istituzioni verso una generazione che vive in un mondo assai differente rispetto alle precedenti epoche, completamente interconnesso e allo stesso tempo capace di produrre un contemporaneo isolamento dalla partecipazione alla comunità. Cercheremo di verificare se e per quali motivi possano esistere condizioni di disorientamento, amplificati anche dalle emergenze vissute, cercando di aiutarli a non cedere ad atteggiamenti rinunciatari, ma facendo sì che possano esprimere l’enorme potenziale che detengono, consapevoli di essere la nostra speranza.

Auspichiamo che i giovani, anche attraverso l’impegno e l’esempio di chi ricopre ruoli istituzionali, maturino sempre più il desiderio e la volontà di  una rinnovata partecipazione attiva nella costruzione del loro futuro. Fondamentale a tale scopo è sottolineare ancora con forza il valore della formazione culturale, ad ogni livello, da sempre tratto saliente di ogni comunità, pur volendo parimenti confermare l’altissima qualità del patrimonio attuale della nostra istruzione. Ai nostri giovani dobbiamo continuare a infondere curiosità e passione verso lo studio, attenzione al sapere e incoraggiamento al percorso formativo costante; i presidi della conoscenza sono un patrimonio comune e rappresentano la pietra miliare per sviluppare e trasmettere cultura, per rendere i giovani protagonisti, liberi e per sviluppare in loro lo spirito critico, sapendo perciò anche distinguere il mero sviluppo dal progresso.

Abbiamo particolarmente a cuore le aspettative di tutti i cittadini, che attendono dalle Istituzioni una maggiore rassicurazione in relazione al futuro sviluppo sociale ed economico, la possibilità per tutti di accedere ad opportunità lavorative con dignità, la stabilità dei rapporti di lavoro e condizioni di adeguata assistenza a chi ne rivendica la necessità. Sono considerazioni che ci inducono a porre particolare attenzione alle fasce più fragili della nostra popolazione, rappresentate in particolare dagli anziani e dalle persone con disabilità, ai quali vanno necessariamente garantiti tutti gli strumenti più evoluti del nostro sistema sociale, sanitario e assistenziale, promuovendo modelli sempre più virtuosi ed efficienti, a noi garantiti dall’Istituto per la Sicurezza Sociale, nostra orgogliosa conquista del 1955.

L’agenda politica della Repubblica già da anni annovera, inoltre, temi estremamente emergenti a livello globale, tra i quali primeggia l’urgenza di mettere in salvo il pianeta, con l’impegno di favorire la crescita di sensibilità ambientale nella cittadinanza e di adottare scelte coerenti per favorire un’economia sostenibile. Su questo tema così urgente e non rinviabile intendiamo reiterare un appello accorato, affinché i nostri cittadini possano diventare i migliori ambasciatori di pace, nell’assunto che non ci può essere pace - così come affermato dal premio Nobel keniota Wangari Maathai - senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo, senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. Così, la protezione dell’ecosistema, dev’essere considerata un mezzo per garantire la pace.

In questo senso, e prendendoci la licenza di una metafora, sproniamo tutti a essere come il colibrì, piccolo essere come piccolo è San Marino nella comunità degli Stati, cioè impegnati a muovere rapidamente le ali per essere così veloci da prevenire incombenti eventi dannosi; vorremmo che proprio tutti, esprimendo anche visivamente la tensione che è dovuta, quando sono imminenti i pericoli che attentano alla vita del nostro globo, agissero rapidamente nell’unica direzione efficace per una rinnovata sostenibilità ambientale.

Desideriamo congedarci da questo nostro primo adempimento istituzionale, assicurando ai nostri amati concittadini che saremo al loro fianco nel prossimo semestre che li coinvolgerà nel più alto esercizio democratico, e altresì nel corso del nostro Mandato, che dedicheremo al grande lavoro delle Istituzioni, per garantire alla nostra Repubblica di continuare ad esprimere la sua unicità, il suo modello virtuoso e la percezione sempre più diffusa, come ebbe a pronunciare Norman Foster, di “teatro storico meraviglioso”.

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