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Aborto: il commento del Vescovo e del mondo cattolico

21 set 2016
Mons Andrea Turazzi
Mons Andrea Turazzi
"Sebbene alla richiesta del “no” il parlamento abbia risposto con l’accoglimento di tre delle cinque Istanze proposte e riguardanti i casi considerati più “drammatici”, commenta Mons. Andrea Turazzi, con un importante ordine del giorno approvato a maggioranza è stata anche affermata la volontà di tutela della vita fin dal suo concepimento". “Sarà importante valutare in che modo questi indirizzi, - prosegue il Vescovo - in un prossimo futuro, possano entrare in una legge dello Stato. Sono certo che i nostri legislatori non desiderano altro che il bene di tutti”. Mons. Turazzi ribadisce il valore della vita, dal suo primo inizio al suo naturale compimento: “per le convinzioni profonde basate anzitutto su motivi di ragione che condivido con tante persone, credenti e non”, per la preoccupazione per il venir meno di valori fondamentali per la nostra civiltà; per la scelta di scorciatoie che portano fuori dal vero bene”. “La Chiesa – ribadisce il presule – rispetta le conclusioni delle Istituzioni e vuole tutelare la piena laicità di ogni Stato. Il mio auspicio è che tali Istituzioni non vengano mai meno alla coerenza con le solenni dichiarazioni della nostra Repubblica di ispirarsi a grandi valori di umanità e con l’originalità delle sue radici”. Turazzi è convinto dell'impegno dei cattolici nell' azione educativa per promuovere la difesa degli ultimi e dei più deboli. Così come continuerà a stare accanto alle donne e alle famiglie in difficoltà, per abbracciare sofferenze, per cercare soluzioni, per accompagnare solitudini, per mobilitarsi in favore della vita. “Discrezione sì, ma non silenzio, conclude il vescovo, qui la testimonianza è più che mai necessaria”
"Abbiamo accolto con vivo rammarico l'accoglimento di tre di esse - scrivono le associazioni e aggregazioni laicali della Diocesi - La speranza era di celebrare un salto in avanti verso una forma di civiltà più alta e più rispettosa della identità di San Marino, piuttosto che l'omologazione a modelli imposti da altri Stati. Questo risultato-prosegue il comunicato- ci spinge con ancora maggiore determinazione per una presenza costante ed attiva nel dibattito pubblico in San Marino, al fine di portare un contributo teso a riaffermare la dignità e l'inviolabilità della vita dal concepimento fino al suo termine, per la promozione di una cultura della vita alternativa alla cultura dello scarto"

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