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Acque più calme in casa PSD

27 lug 2005
Acque più calme in casa PSD
La ventilata spaccatura con Zona Franca non c’è stata, il parlamentino dei socialisti e democratici vota il documento conclusivo della tre giorni di lavori e, tra le altre cose, condanna la fuoriuscita dei tre consiglieri. La corrente interna non si riconosce totalmente nel documento finale ma ravvisa qualche significativa assonanza, per questo rinuncia a presentare un documento alternativo e si limita ad esprimere un voto sfavorevole. Di contro, la stragrande maggioranza del parlamentino approva i punti contenuti, che prendono in esame i contratti di lavoro, gli obiettivi del Governo Straordinario, la nuova legge elettorale, la linea politica del partito, la chiusura anticipata della legislatura. 85 i voti a favore, sugli 87 presenti. 10 i contrari, tutti di Zona Franca, 2 gli astenuti. In sostanza il PSD riconferma in toto la linea scelta con il congresso dell’unificazione, plaude all’azione del Governo Straordinario, conferma la volontà di concludere il percorso di riforme aperto, e poi di andare al voto anticipato, non prima però, di aver approvato la legge finanziaria, che assicuri il funzionamento dell’amministrazione pubblica e 'il compimento – scrive nel documento – di un ulteriore passo nel progetto di risanamento ed equità sociale'. Alle urne, dunque, verso aprile, così come anticipato di recente. La legge elettorale resta il nodo fondamentale da sciogliere per l’affermazione di una nuova politica, una riforma che deve vedere la partecipazione di tutte le forze politiche. Un passaggio importante, questo, sul quale il presidente, Giuseppe Morganti, invita Alleanza Popolare a schierarsi. “Non basta - dichiara – affermare di condividere la filosofia dell’alternanza, la si deve perseguire indicando con chiarezza da che parte si intende stare, se nel centro destra o nel centro sinistra”. Ma il PSD chiama a raccolta tutte le forze politiche, per definire le nuove regole, per governare 'quel cambiamento epocale che – dichiara il segretario, Mauro Chiaruzzi – la politica ha di fronte. Il passaggio da un sistema oramai obsoleto ad un più moderno ed attuale. Sappiamo – aggiunge – di avere alle spalle la forza di tutto il partito, che in queste tre giornate di lavoro intenso ha dimostrato non solo di condividere, ma di voler assolutamente partecipare”. Toccherà ad un laboratorio programmatico delineare il profilo della prossima fase politica che rilanci gli obiettivi del Congresso di Unificazione e definisca le possibili alleanze.
Più morbida la posizione di Zona Franca, che dichiara di credere al progetto pur nella diversità di visione strategica. 'Riteniamo – afferma Andrej Ceccoli – che il documento finale comprenda alcuni nostri concetti. Continueremo a portare avanti la nostra azione all’interno del partito cercando di influire sulle scelte. Sarebbe contradditorio - conclude – lavorare per distruggere il progetto”. Un riferimento velato ai tre transfughi che il Consiglio di Direzione del PSD biasima per la scelta, 'non supportata – dichiara – da valide motivazioni'.

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