Adesso.sm e PSD tracciano il bilancio post-consiliare

La maggioranza traccia un bilancio, dalla legge di sviluppo al dibattito sul sistema bancario e BCSM.
“Non solo il sistema bancario, stiamo curando tutti gli ambiti strategici per il rilancio”. Dopo la lunga tornata consiliare, la maggioranza fa il punto, partendo dalla legge per lo sviluppo: “il primo provvedimento strutturale di questa legislatura” – dice il coordinatore di Civico 10 Luca Boschi, che torna a focalizzarne i punti qualificanti: “liberalizzazione del mercato del lavoro, sistema di incentivazione per le imprese virtuose, residenze a imprenditori che portino ricchezza e competenze”.
Rammarico per non essere riusciti ad affrontare due progetti di legge importanti – mobilità sostenibile e legge sui semi: “Urgente rivedere il regolamento consiliare – ribadisce – pur nella garanzia di un equilibrio democratico, ma per dare operatività ai lavori in termini temporali”.
Poi il capitolo banche e Banca Centrale: la linea non è cambiata - dice Nicola Selva di Repubblica Futura – indipendenza di Banca Centrale previo rispetto degli indirizzi politici; chiarezza nei conti degli istituti, trasparenza. Riflessioni sul clima politico: “Mi sarei aspettato un dibattito più costruttivo e meno incentrato sulle divisioni tra chi pensa che il governo stia sbagliando tutto e chi invece agisce convinto che sia necessario riprendere la propria capacità di autogovernarsi”. Identificato il primo obiettivo - “ripristinare il livello di fiducia” -, torna sulle iniziative concrete, da articolare in tre fasi: l'analisi dei dati emersi dall'AQR; assicurare la conclusione dell'iter di assorbimento di Asset in Carisp perché possa attuare il proprio piano industriale; internazionalizzare il sistema bancario, partendo da un rinnovato dialogo con l'Italia attraverso il memorandum d'intesa.
“La frattura nella maggioranza è una fantasia, così come lo sono quelle all'interno di SSD” per Marina Lazzarini, che smorza il livello del contrasto tra il segretario Celli e il capogruppo Giuseppe Morganti, dicendo - “SSD va avanti compatta verso il Congresso di novembre in una unità sempre più forte della sinistra sammarinese”. Non risparmia un riflessione sul discorso di commiato dei capi di Stato, commossa per il momento storico che la Reggenza al femminile ha rappresentato per l'emancipazione e la presenza delle donne in politica, definendo irrispettosa l'assenza in Aula di alcuni consiglieri di opposizione: “Segnale bruttissimo verso le istituzioni – dice - con un amaro sapore di maschilismo”.
Nessun cambio di indirizzo, piena coesione della maggioranza per Adesso.sm.

Non la vede così il Psd con il capogruppo Dalibor Riccardi che, nel tracciare un bilancio dei lavori consiliari parla di una compagine divisa, di un governo incoerente, di una inversione di rotta nella linea. “Una visione diametralmente opposta tra il segretario Celli e il suo capogruppo Morganti su Banca Centrale. Morganti – dice – ha di fatto confermato la linea tenute dal governo passato e dall'allora segretario Capicchioni. La nostra storia lo dice – aggiunge – restiamo convinti verso una internazionalizzazione del sistema bancario e non possiamo non leggere nelle scelte del governo – a partire dal direttore BCSM Capuano - un cambio repentino dell'indirizzo politico”. Nel lamentare mancanza di confronto quando dice: “Non parteciperò alle prossime riunioni in segreteria finanze” - commenta la legge di sviluppo licenziata: “L'intento è buono, ma l'approccio troppo tecnico per un provvedimento parziale che ha scontentato tutti; serve un intervento sistematico che discenda da un “progetto Paese”.

AS

Nel video le interviste a Nicola Selva, Repubblica Futura e a Dalibor Riccardi, PSD

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