“Alternativi e vincenti”. Si presenta così “Intesa per il Paese”, costituita da Ps, Upr e Moderati

Il Patto, ripetono, ha portato il Paese in recessione con una perdita di 25 punti del Pil, disoccupazione in aumento, aziende che chiudono e tre scioperi generali in 15 mesi. Puntano ad abolire minumun tax, addizionale Igr e imposta sui servizi. Da rivedere quella sugli immobili: serve, affermano, maggiore equità. Dal Patto, sottolineano, si sono dimessi 4 Segretari di Stato in 4 anni. Con la decapitazione di vertici di Banca Centrale hanno creato un enorme problema reputazionale. Pensano di poter vincere già al primo turno e ricordano che, negli ultimi 24 mesi in Europa, nessun governo uscente è stato riconfermato. Le relazioni internazionali, rimarcano, non sono esclusivo appannaggio di qualche partito o di qualche persona. “Bene Comune”, precisano, candida 7 degli 8 Segretari di Stato uscenti e 3 Coordinatori di Dipartimento. Le persone, sottolineano, che hanno fallito. A chi dice che la loro coalizione è composta da quelli che nessuno ha voluto rispondono:”è una scelta di coerenza, non raccogliticcia”. In ogni caso una riflessione sulla legge elettorale è obbligatoria, concludono, a prescindere da chi vince.
Nel video le interviste a Simone Celli, segretario Ps; Marco Podeschi, portavoce Upr e Riccardo Zonzini vive coordinatore Moderati.

Sonia Tura

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