La questione morale al centro della serata pubblica organizzata lunedì sera a Serravalle da Alleanza Popolare. Lotti di Valdragone, bingo, casinò: la questione morale per Alleanza Popolare ha molti nomi, ma un unico comune denominatore. E la questione va risolta altrimenti, ammonisce Ap, non si potrà voltare pagina. Per Fernando Bindi oggi il confine tra ciò che è lecito o no è quanto mai labile: “E’ come se avessimo fatto il callo a tutto, e ciò è pericoloso”, commenta. Ribadisce che la questione lotti è politica, mentre eventuali risvolti penali competono alla magistratura, “Ma noi - spiega - dobbiamo capire fin dove la politica si è spinta”. Per Maria Luisa Berti, consigliere democristiano che in Consiglio ha votato a favore della Commissione d’inchiesta sui lotti, “la politica rischia di diventare solo uno strumento di potere a servizio di qualcuno, se ci si allontana dai criteri di legalità e di etica. La Dc - ha poi puntualizzato - non ha mai rigettato la Commissione, l’ha solo rimandata”. Dello stesso avviso Andrej Ceccoli, della Zona Franca del PdD, per il quale il problema è limitare la discrezionalità di alcuni soggetti: “Il problema è nel sistema, la questione morale striscia ad ogni livello. Ci pare che anche la maggioranza se ne sia accorta, nonostante la Commissione speciale di esperti, per noi, non sia uno strumento adeguato”. La previsione di Tito Masi è che, se la magistratura dovesse concludere la sua indagine sui lotti con una archiviazione, la Commissione d’inchiesta non si farebbe. Per Masi la Giochi San Marino è un nuovo capitolo della questione morale “così come fortissimi - conclude - sono i sospetti ogni volta che siamo in presenza di operazioni tese a favorire i soliti amici degli amici”.
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