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Aperti i lavori della XXVI Consulta

2 ott 2005
Aperti i lavori della XXVI Consulta
La Consulta cambia volto e riflette sul proprio ruolo e finalità, alla vigilia del dibattito, che già si annuncia caldo, sulla riforma della legge elettorale. Ad aprire i lavori il saluto del Presidente uscente Renè Rastelli che passa in rassegna i risultati del suo mandato triennale. Rinnovato l’Ufficio di Presidenza: nuovi membri sono Patrizia Simbeni della Patagonia, Giovanni Rossi del Belgio, Jean Claude Boschi di Parigi, Maurizio Ciavatta di Ravenna. Nuovo presidente Anna Maria Neri Ceccoli, che già lancia gli obiettivi del suo mandato, chiedendo che la mozione conclusiva scaturita dai lavori della Consulta divenga ordine del giorno da discutere in Consiglio Grande e Generale o nelle sedi istituzionali. Riforma elettorale e voto estero sono i temi caldi sul tavolo e domani si aprirà il dibattito con le forze politiche, ma sono già chiare le posizioni dei cittadini esteri: individuare nuove forme di voto a distanza, uguale peso nel voto dei residenti esteri e interni, ma soprattutto abrogazione dell’art.7 della legge sulla cittadinanza, contro il quale tuona pesante l’anello americano, oggi presente ai lavori, che ha addirittura costiuito il Comunitato U.S.PER per la parità dei diritti. Riaffermano il diritto di incidere sulle scelte interne al paese e citano i sempre più frqueernti casi di apolidia politica per le giovani generazioni: in possesso di una sola cittadinanza, quella sammarinese, ma impossibilitati a votare a San Marino perché cittadini esteri di terza generazione e proprio in virtù dell’art. 7. Una Consulta che cerca maggiore incisività, ma che apprezza la presenza dei rappresentanti di governo, dal segretario di stato agli interni Rosa Zafferani, che ha illustrato le riforme istituzionale, pensionistica, del commercio e del mercato del lavoro nelle quali è impegnato il Governo straordinario, nonché del Presidente onorario della Consulta, il segretario agli esteri Fabio Berardi, che per tutta la giornata ha seguito i lavori, mettendo in particolare rilievo l’importanza dei soggirni culturale per le giovani generazioni.

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