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Approvata la Finanziaria. Il dibattito si accende su AASS, che chiude in perdita

Riflettori anche su stabilizzazione nel settore pubblico, Ecobonus e Poste S.p.A

di Monica Fabbri
21 dic 2021

L'Aula dà il gas e chiude i lavori con tre giorni di anticipo. Prima di entrare a Palazzo, consiglieri e Segretari di Stato si sono sottoposti a tampone, con verifiche all'ingresso sui certificati Covid. In serata, dopo il via libera al lavoro dei medici sammarinesi in pensione, si apre il capitolo sul superamento del precariato e l'inquadramento del personale nel Settore Pubblico Allargato. Il Governo concorda una nuova formulazione dell'articolo, rinviando ad una delega senza parametri, che “bypassavano – spiega Nicola Renzi - la contrattazione con le parti sociali”. La stabilizzazione dovrà avvenire entro il 31 dicembre del 2022, con l'opposizione che chiede un riferimento sullo stato della trattativa.

Si trova la quadra anche sull'Ecobonus: accolta la proposta di Libera di aumentare da 5 a 15 gli anni di detrazione. In tutto sono 7 le pratiche fra Ecobonus e Sismabonus. “Lo strumento – rileva Matteo Ciacci - fino ad ora non ha funzionato”. Si spera quindi che le nuove modifiche possano renderlo appetibile anche a chi ha un imponibile più basso. Passa inoltre l'incentivo anche per il doppio salto di classe energetica.

Gli animi si scaldano, invece, sul trasferimento dell'ufficio filatelico e numismatico sotto Poste S.p.A. Nel mirino alcune forze di maggioranza, accusate di aver promesso in campagna elettorale di rendere le poste pubbliche, mentre ora – attaccano le opposizioni - si accorpa addirittura nel privato. Ma è soprattutto sull'Azienda dei Servizi che si anima il dibattito, con Adele Tonnini che rimarca il bilancio in perdita interrogandosi sul ruolo del Direttore, e paventando eventuali rischi di privatizzazione. Per Matteo Ciacci sono parole che non possono cadere nel vuoto. Chiede però a Rete di non cercare solo colpe ma di assumersi le proprie responsabilità.

Per Renzi i problemi nell'Azienda sono peggiorati con il nuovo cda, il cui Presidente – ricorda - è espressione proprio di Rete. Dal Movimento interviene anche Matteo Zeppa, che invita la politica a fare le opportune valutazioni rispetto alle perdite repentine dell'Azienda che chiude per la prima volta in deficit - 5 milioni -  dopo anni in cui i vari Governi hanno attinto alle sue risorse per il bilancio dello Stato.  La Finanziaria viene infine approvata. Vota contro l'opposizione mentre in maggioranza si registra un astenuto.





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