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Archiviato procedimento scaturito da denuncia del socialista Mancini contro Ciacci e Boschi di Libera

Non c'è stato dossieraggio: rigettato anche il ricorso al Giudice d'Appello

di Luca Salvatori
9 dic 2022
Immagini di repertorio

Il fatto non sussiste. Con questa formula il Commissario della Legge Battaglino, lo scorso 5 ottobre, ha archiviato in istruttoria il procedimento aperto nei confronti dei consiglieri di Libera Matteo Ciacci e Luca Boschi, dopo una querela presentata da Alessandro Mancini, del Partito Socialista. Il Giudice d'Appello Brunelli, il 29 novembre, ha anche rigettato il ricorso presentato da Mancini e il caso, di fatto, si è chiuso, con la conferma dell'archiviazione. Gli eventi all'origine della vicenda giudiziaria risalgono a fine novembre del 2021. Alla sede di Libera arrivò per posta un documento anonimo contro Mancini che proprio in quei giorni doveva essere votato come presidente della Commissione Finanze. I consiglieri di Libera Ciacci e Boschi resero edotto del documento Giovanni Maria Zonzini di Rete che a sua volta ne parlò con Mancini, prospettandogli un suo possibile discredito, in caso di pubblicazione su “Serenissima”, quotidiano ritenuto all'epoca vicino a Libera. Il consigliere del PS presentò quindi una denuncia ma di fatto i contenuti di quel documento non vennero mai resi pubblici e Mancini venne poi eletto Presidente della commissione. Per i giudici ci furono solo fraintendimenti ed equivoci ma da parte di Ciacci e Boschi, nessun dossieraggio e quindi nessun reato di violenza privata.





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