Arzilli su Bcsm: "Le presunte minacce non sono venute da me"

“Se minacce ci sono state, non sono venute da me”: vista la sua presenza all'Annual Meeting del Fondo Monetario e per questo sentitosi chiamare in causa - seppur non in prima persona - dal Presidente di Banca Centrale, Marco Arzilli in una nota si smarca da ogni possibile accusa a lui indirizzata. Grais nella relazione presentata al CCR e pubblicata sul sito web di BCSM la scorsa settimana, aveva infatti denunciato intimidazioni da parte della politica avvenute non solo a San Marino ma anche a Washington. “Ritengo doveroso precisare – scrive Arzilli in un comunicato - che nel corso della missione negli Stati Uniti, cui ho preso parte, non ho visto né sentito alcun tipo di minaccia nei confronti dei vertici di Banca Centrale”. Quindi la puntualizzazione che lo riguarda direttamente: “Nondimeno mi corre l’obbligo di chiarire che – sottolinea - tali presunte minacce, se ci sono state, non sono venute dalla mia persona”. Dalla difesa Arzilli passa poi alla stoccata: “Dispiace – aggiunge - che un’istituzione come Banca Centrale lanci il sasso e tiri indietro la mano, parlando di minacce e intimidazioni senza fornire ulteriori spiegazioni e precisazioni. Accuse gravi, seppur non si sa a chi siano dirette, che – conclude - giungono tra l’altro all’interno di una campagna elettorale che dovrebbe vedere un’istituzione come Banca Centrale rimanere al di fuori da certe dinamiche e astenersi dal formulare giudizi politici”. Intanto nuova prova di forza da parte degli attuali vertici BCSM: dopo la disattesa disposizione inviata ad ottobre per esortare gli amministratori su cui pende una condanna penale per fatti inerenti all'incarico ricoperto a fare un passo indietro, martedì scorso – riporta oggi L'informazione – con un'altra lettera, Banca Centrale ha ordinato la decadenza immediata e insindacabile di Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini rispettivamente dai ruoli di Presidente e Direttore di Asset Banca. I due dirigenti, che avevano già prodotto tramite i loro legali pareri pro veritate per opporsi al diktat, oggi precisano in una nota che la loro decadenza “è stata determinata da una sanzione pecuniaria di 5.560 euro, e che entrambi hanno sempre agito nella massima trasparenza avendo come unico punto di riferimento la normativa vigente”. Nella riunione del cda di Asset già fissata per domani saranno designati probabilmente i successori, individuati - pare - nei rispettivi vice. Sostituzioni anche alla Banca Agricola Commerciale ma per ragioni che nulla avrebbero a che vedere con Banca Centrale: Pierpaolo Fabbri da Direttore diventa Vice Presidente di Bac; al suo posto, alla Direzione, subentra Luca Lorenzi, manager del gruppo Unicredit.

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