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In Aula l'assestamento di Bilancio. Ap vota a favore dell'odg su Cassa di Risparmio

9 ott 2015
In Aula l'assestamento di Bilancio. Protagonista del confronto Cassa di Risparmio
In Aula l'assestamento di Bilancio. Protagonista del confronto Cassa di Risparmio
Inconsueto che, su un progetto di legge in prima lettura, il confronto si protragga per ore anche se si tratta dell'assestamento di Bilancio. Ancora più anomalo che, ad intervenire, siano soprattutto i consiglieri di maggioranza. Cassa di Risparmio diventa la protagonista di un dibattito particolarmente acceso dopo l'ordine del giorno presentato da Sinistra Unita, Civico 10 e Unione per la Repubblica. Qualcuno le ha definite “prove di coalizione”, soprattutto guardando alla firma dell'Upr. L'ordine del giorno è stato respinto con 33 voti contrari e 20 a favore. Tra i si, quelli di Alleanza Popolare. "Una posizione coerente con le posizioni espresse dal nostro Movimento su Cassa di Risparmio, commenta Mario Venturini. Avevamo chiesto alla maggioranza una verifica sull'andamento di Cassa che non c'è stata, e se i nodi non si sciolgono vengono al pettine". Tra le voci critiche, oltre ad Ap anche quelle di qualche consigliere del Psd mentre la Dc mostra un fronte compatto che conta anche Noi Sammarinesi. Tutti d'accordo sulla ricapitalizzazione di Cassa - Maria Luisa Berti invita anche a ricordare, per non creare allarmismi, che Carisp è uno degli istituti bancari con maggiore liquidità - i distinguo nascono sulla governance e sulla scelta di inserire questo percorso nell'assestamento di Bilancio. I numeri, presentati dal Segretario alle finanze, sono positivi. Il disavanzo stimato per il 2014 sfiorava i 15 milioni. Il consuntivo chiude invece con in cassa quasi 4 milioni di euro. Così il deficit per il 2015, fissato inizialmente in circa 14 milioni, scende a 7 milioni 710mila euro, con una diminuzione di oltre il 44%. Il progetto di legge prevede anche l'emissione dei titoli del debito pubblico, entro la fine del prossimo anno, per un totale di 102milioni di euro. 40 milioni vanno a rafforzare il patrimonio di vigilanza di Cassa di Risparmio, 32 milioni servono per rimborsare il finanziamento sottoscritto con gli istituti di credito a copertura dei precedenti deficiti di bilancio, 30 milioni finanzieranno le infrastrutture e le opere pubbliche, Capicchioni dice no all'ordine del giorno di parte dell'opposizione ma anticipa la disponibilità ad una audizione, in Commissione finanze, dei vertici di Banca Centrale, in particolare della vigilanza. Pochi i commenti sui dati di bilancio, con Bene Comune che sottolinea gli ottimi risultati ottenuti e con il partito socialista che invita, con onestà, a riconoscere il trend positivo. A scaldare gli animi è l'intervento del Segretario agli esteri. “Sarebbe veramente sconsiderato, per una strumentalizzazione politica, mettere in discussione il percorso tracciato per la patrimonializzazione, è stato il commento di Valentini. Per lui il modo in cui si trattano questi problemi sta già screditando Cassa. L'incertezza su come è stata attuata la trasformazione della governance e sul rapporto tra Fondazione e Carisp spa, afferma, non deve compromettere la positività dell'intervento fatto. Anche Federico Pedini Amati invita a “non utilizzare certi temi per alzare troppo l'asticella di meccanismi politici particolari”. Sappiamo bene, dice, che Cassa fa gola a tanti. E' assolutamente una questione politica, replica gran parte dell'opposizione. Lo Stato, ricorda Andrea Zafferani di Civico 10, ci ha messo 185 milioni di suo, a cui vanno sommati i 35 milioni del fondo pensioni. E' una questione politica, aggiunge Matteo Zeppa di Rete, anche il fatto che il vice direttore sia stato licenziato e qui nessuno ha detto una parola. Da Capicchioni vogliamo risposte politiche che non sono mai arrivate, afferma Ivan Foschi di Sinistra Unita. Vogliamo capire perchè questi interventi non sono mai definitivi rimarca, chiedendo se a portare il patrimonio al di sotto della soglia richiesta ci sia una cattiva gestione. “C'è chi dice che fuori da quest'Aula è già stato deciso tutto, afferma Marco Podeschi dell'Upr, e questo mi scoccia tremendamente”. Tra le voci critiche anche quella di Alleanza Popolare. Valeria Ciavatta rileva un “eccesso di enfasi sia di chi invoca dei tabù e sia di chi fa degli allarmismi”. Ma, aggiunge, non ci aspettavamo che questo argomento fosse nell'assestamento di bilancio. Questa diventa una forte caratterizzazione sotto il profilo politico. Quando si entra in terreni delicati, sottolinea, i passi si fanno come si deve. Non è accettabile la colpevolizzazione quando ci si trova di fronte a quella che potrebbe sembrare una forzatura. Il discorso politico sull'opportunità di seguire ancora certe strade e come seguirle, ricorda alla sua maggioranza, era aperto. Vladimiro Selva del Psd rileva segnali preoccupanti sul fondo pensioni e invita il Segretario Mussoni a farsi carico, per tempo, di questo problema. Doveroso, aggiunge, l'intervento su Cassa ma lo Stato si impegna in una azienda che ha una gestione privata. Bisogna quindi ragionare su qual'è la capacità pubblica di controllare il funzionamento e la buona gestione della banca, tenendo ben chiari gli indirizzi del Fondo Monetario: “ chi mette i soldi deve poter determinare le politiche aziendali”. I 40 milioni per Cassa sono inevitabili, rileva il capogruppo socialista, dal momento che lo Stato ha il 46% dell'azionariato della banca. Difficile, commenta Paride Andreoli, sottrarsi dalle responsabilità. Però si possono pensare anche ad altre forme di autofinanziamento. Non è da ora, ricorda il capogruppo del Psd Gerardo Giovagnoli che il presidente della Fondazione viene scelto dall'Aula. Non è da ora che si procede con interventi di ricapitalizzazione: già 4 gli esponenti nominati dal Consiglio fanno parte del cda di Carisp e almeno uno è nominato dall'opposizione che non può dire di essere all'oscuro di quanto succede. La fondazione, anticipa, non avrà più il 51%. Dovremo decidere come questo inciderà sul piano della governance. Si parla di numeri senza contestualizzari, puntualizza Luca Beccari del pdcs commentando invece i dati di Bilancio. Il rapporto debito pil, aggiunge, è del 24%. Il nostro è un debito che non incide in maniera negativa sul bilancio generando altro debito. Non è questione di trionfalismi dice, ma di consapevolezza. Il Segretario alle finanze replica e chiarisce che il piano industriale di Cassa ha già dati dei frutti. La banca, anticipa, comincerà ad avere utili fin dal 2017. Quella del governo è una scelta giusta a tutela del proprio investimento, conclude, mentre la governance può essere un elemento politico da mettere sul tavolo e da affrontare nel breve periodo.


Sonia Tura

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