In Aula la conferma delle distanze ma anche nuove convergenze

Se non vogliamo scomodare il principio che fonda l'etica tomista “l'agire segue l'essere”, possiamo chiamare in causa Aristotele per ricordare che “in politica la forma è sostanza”. Così, quando in Aula volano gli stracci in diretta radio nelle fila della maggioranza, qualche riflessione va fatta. La prima è che lo scontro sulla Banca Centrale ha messo in secondo piano quello sulla sanità, fino a ieri considerato la cartina di tornasole per la tenuta del governo.
La seconda riflessione riguarda proprio l'oggetto del contendere, ovvero l'autonomia della Banca Centrale. Qui le valutazioni ascoltate in Aula sono state molto diverse: si è registrata la distanza tra Dc e Psd – già anticipata dallo scontro tra Valentini e Capicchioni – e si sono ascoltate analisi simili arrivate da soggetti politici lontanissimi come Dc e Rete. Così, archiviato il comma comunicazioni, ci si chiede se oggi le elezioni sono più vicine anche se, della fine anticipata di questa legislatura si parla ormai da oltre un anno. L'attenzione però non è più alla legge di sostegno allo sviluppo economico. Qui ci si sta confrontando per trovare la quadra e si fa sempre più probabile che la proposta possa scavalcare, senza scossoni, sia la procedura d'urgenza che il voto finale. Si guarda invece ai due progetti di legge che accolgono le modifiche referendarie su preferenza unica e abolizione del quorum. Nei corridoi di Palazzo si da per probabile che, dall'opposizione, arrivi la richiesta di attivare la procedura d'urgenza. Se così fosse e, soprattutto, se la proposta venisse accolta, vorrebbe dire che si sono trovati i voti necessari per chiudere questa legislatura.

Sonia Tura

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