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In Aula il dibattito sulla manovra straordinaria

20 ott 2010
San Marino - In Aula il dibattito sulla manovra straordinariaIn Aula il dibattito sulla manovra straordinaria
In Aula il dibattito sulla manovra straordinaria
In Aula il dibattito sulla manovra straordinaria. L’opposizione boccia il provvedimento e accusa il governo di mancanza di coraggio. “Non è questo - replica il Patto - il progetto per uscire dalla crisi”. “In Consiglio i due decreti e la delibera della manovra straordinaria che seguono tre direzioni”, spiega Pasquale Valentini: contenimento della spesa, ricerca di nuove entrate e di strumenti per lo sviluppo del Paese. Intanto Valeria Ciavatta focalizza gli sprechi della Pubblica Amministrazione. Una giungla di retribuzioni che conta non più 10 livelli ma 160, indennità di funzione per quasi 5 milioni e mezzo di euro, pensioni d’oro. “Manca coraggio”, ripete la minoranza bocciando la manovra. Per Stefano Macina del Psd emergono le mille contraddizioni del Patto e le sue difficoltà a rendere concreto qualsiasi intervento. “Una manovrina”, rincara Paride Andreoli del Psrs, che non incide sul bilancio 2010. “Sento rievocare la casa da gioco, la migliore struttura di riciclaggio”, interviene Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi. “Servono proposte per introiti veri non chiacchiere - torna a dire Gabriele Gatti - altrimenti, bene che vada il bilancio 2011 avrà un deficit di 80 milioni e non si governerà più”. “Bisogna facilitare le imprese, abbassare il costo del lavoro, parificare dipendenti pubblici e privati”. “Con l’Italia non abbiamo firmato il padre di tutti gli accordi”. “Potremmo provare - dice - a siglare con Bruxelles quello sulle doppie imposizioni”. Non gli crede, Federico Pedini Amati. “Fino a pochi mesi fa - replica - era lei il segretario alle Finanze e queste cose le poteva già fare. Piuttosto - afferma - si è di nuovo innescato un meccanismo di inciuci che non ci porterà niente di buono”. Il presidente di Ap condivide l’analisi sugli inciuci e puntualizza: “la manovra non è il progetto per uscire dalla crisi, non è il progetto per costruire una nuova economia, ma è il primo tratto di un percorso che a breve si concluderà con la presentazione del bilancio”. E il coraggio andrà misurato quando il ventaglio degli interventi sarà aperto. Mario Venturini anticipa l’introduzione di una imposta sui servizi di modesta entità per compensare la monofase, un tetto alle pensioni di stato, il controllo delle residenze e dei benefici che queste comportano. “Penso - dice - a un prelievo straordinario, alla regolamentazione dell’attività privata dei medici, ai grandi centri di spesa. Se alla fine di questo percorso - afferma - non saremo soddisfatti dei risultati tireremo le conclusioni su questa esperienza politica”.

Sonia Tura

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