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Beccari-Ciavatta: Sputnik scelta sicura e lungimirante, vaccinazioni dalla prossima settimana

Falso problema la mancata approvazione di Ema e Aifa: "da decenni utilizziamo farmaci che non hanno necessariamente approvazione da quelle agenzie. Sputnik superato altri step di controllo"

20 feb 2021
Beccari-Ciavatta: Sputnik scelta sicura e lungimirante, vaccinazioni dalla prossima settimana

Il Segretario agli Esteri ricorda in apertura di conferenza stampa, come i vaccini siano l'arma più efficace in questa seconda ondata. “Appena saputo, ci siamo attivati per un percorso di approvvigionamento, siamo un territorio enclave ma attualmente Paese terzo e dunque non ha la possibilità di partecipare al meccanismo di approvvigionamento messo a punto da Ue. Abbiamo cercato strade alternative e, considerata la poca disponibilità sul mercato e come quello europeo sia stato assorbito dal fabbisogno stati membri, abbiamo messo a punto con l'Italia e in sinergia UE un meccanismo di acquisti attraverso la Repubblica italiana, reso possibile dalle intese sottoscritte a gennaio tra Segretario Ciavatta e Ministro Speranza. Ci sarà modo di comprare quote di vaccino proporzionalmente a quelle distribuite in Italia”.



 “Un percorso che ha richiesto tempo, spiega l'inquilino di Palazzo Begni, costruito sulla base di perfezionare meccanismo che non esisteva quindi ha richiesto tempo, spiega Beccari, per la messa a punto della fornitura. Questa è la via maestra, l'ordine più importante. Purtroppo i tempi e la situazione contingente, ci hanno imposto, non avendo cominciato vaccinazioni, di cercare soluzioni alternative. Nel frattempo il mercato è cambiato, ora ci sono nuovi vaccini, in procinto di entrare sul mercato, per questo ci siamo interessati all'opzione Sputnik V presa in considerazione delle evidenze scientifiche che si sono fatte strada. Abbiamo preso contatti e siamo arrivati a un protocollo di acquisti. Siamo nella condizione di ricevere quantitativo che va a integrare l'approvvigionamento italiano e che ci permetterà di avere disponibilità e fare fronte al rallentamento nell'arrivo degli altri vaccini. Per colmare il gap di avvio campagna vaccinale.
Roberto Ciavatta ricorda come il primo caso di Covid sia stato registrato qualche giorno dopo rispetto all'epidemia in Italia alla fine di febbraio, le attività sviluppate nella struttura ospedaliera sono state numerose, a partire dalla base, sono stati creati reparti di isolamento. "C'erano solo 4 posti in terapie intensiva, siamo arrivati a 20 posti letto, cosa che ci ha permesso in questa prima fase di superare prima ondata pandemica senza pesare sulle strutture del circondario, un risultato per nulla scontato, spiega il segretario alla Sanità. “Abbiamo salutato con favore l'opportunità di approvvigionamento nell'accordo di agosto. Fin da allora abbiamo lavorato con Ministero Salute e depositato un protocollo sottoscritto per creare un corridoio da costruire per approvvigionamento del nostro stato extra UE e ribadisce che la collaborazione è stata, è e sarà ottima con i colleghi italiani".
"Nella nostra scelta non ci sono considerazioni geopolitiche o di altra natura, ma va data risposta alla nostra cittadinanza e corpo sanitario. Tutt'ora non abbiamo vaccinato con disagi che non possiamo più consentire. L'accordo con Rdf russo è il coronamento di una serie di incontri e trattative che hanno messo il nostro Paese nella prospettiva di avere uno stock ulteriore per coprire i fabbisogni. Anche per il Segretario Beccari non esistono considerazioni geopolitiche. "Per noi, ribadisce, è importante assicurare i vaccini che servono per raggiungere l'immunità nel più breve tempo possibile, la collaborazione con Italia è sempre alta non solo sui vaccini ma anche nel percorso di gestione dell'emergenza sanitaria. Una collaborazione, ci tiene a ribadire il responsabile agli Esteri,  presente in tutta la durata pandemica. Spiegando come non sia dipendente né dall'Italia né da San Marino, la messa a punto del meccanismo che va in deroga alla procedura europea centralizzata.

Per il Governo il ricorso allo  Sputnik V è una scelta lungimirante, "bisogna guardare anche al domani" dicono Beccari e Ciavatta. "Il mercato sta cambiando". IL segretario alla Sanità ribadisce come l'approvvigionamento dalla Russia rappresenti il 15-16% dell' ordinativo vaccini, ma si tratta di uno stock aggiuntivo. (Si parla di 7500 dosi)



Alla domanda di un possibile passaggio parlamentare, Ciavatta spiega come San Marino non abbia una propria agenzia regolatoria, tipo Aifa, quindi si sia sempre appoggiato ad agenzie estere. "Da decenni utilizziamo farmaci che non hanno necessariamente approvazioni di Aifa e Ema", prosegue Ciavatta, L'importante è che i vaccini abbiamo l' approvazione scientifica. Lo Sputnik è' un vaccino che non ha chiesto autorizzazione a Ema, ma ha superato tutti gli step di controllo".  Gli standard di garanzia, rassicura, sono estremamente elevati.
"Noi dobbiamo autorizzare il fatto che possa essere importato e somministrato, lo stesso ci viene chiesto anche per gli altri: Pfizer, Atrazeneca e Moderna. Il problema sollevato è un falso problema, molti dei farmaci che usiamo in territorio sono nella stessa situazione.

Capitolo rapporti bilaterali. In risposta a una domanda Beccari spiega che è un falso problema se l' Italia non riconoscesse il vaccino russo. Parlando degli arrivi il governo non fornisce una data, ma parla di tempi brevi: già la prossima settimana potremo iniziare la vaccinazione. E nel frattempo non si è fermato l' iter italiano, quindi sono attesi anche quelli.

Dunque se la macchina sanitaria è avviata, informano anche che è stato consegnato un ulteriore frigorifero per la conservazione a meno 80° delle dosi, "ma la capienza delle nostre celle frigorifere ci permette di stoccare tutti i vaccini, precisa il Segretario alla Sanità-  Abbiamo opzionato anche le cliniche private per poter utilizzare anche i loro frigoriferi nel caso servano". Beccari nega poi di aver ricevuto offerte di vaccini dal cosiddetto mercato parallelo.  E sulla possibilità, rilanciata in queste ore, di cittadini italiani che volessero vaccinarsi in repubblica, Il responsabile agli Esteri è perentorio: "saremo felici di sviluppare rapporti di collaborazione a livello istituzionale. Senza intese tecniche non sarò possibile per cittadini italiani vaccinarsi a San Marino. Anche sul tema Frontalieri: "sono da un punto di vista sanitario gestiti dalle loro aziende sanitarie, così come i nostri lavoratori", è comunque impossibile - per il responsabile di politica estera -  che all'interno di una procedura così programmata possa sfuggire qualche italiano che venga a vaccinarsi qui". 


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