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Belluzzi parla dell'impatto del calo demografico sulla scuola: “Primo confronto per individuare futuri modelli sostenibili"

Critico Morganti (Libera): “Per nulla abbozzato il ragionamento sugli ambienti formativi”

11 mag 2021
Belluzzi parla dell'impatto del calo demografico sulla scuola: “Primo confronto per individuare futuri modelli sostenibili"
Belluzzi parla dell'impatto del calo demografico sulla scuola: “Primo confronto per individuare futuri modelli sostenibili"

Riflessione sui dati, condivisione degli obiettivi. E' l'invito che il Segretario di Stato per l'Istruzione rivolge in Aula, non solo alla politica ma al Paese intero per cercare di individuare modelli sostenibili di organizzazione scolastica nei prossimi anni. Andrea Belluzzi parte dai numeri per evidenziare il forte impatto del calo demografico sulla scuola, più gravoso in alcuni Castelli rispetto ad altri: “nel 2010 avevamo 334 nati, - ricorda – scesi a 224 nel 2020, e la tendenza del 2021 sui primi quattro mesi è la stessa dello scorso anno.

A settembre in numerosi plessi - aggiunge - avremo classi di 8-9 bambini. E questo rappresenta un problema perché la qualità dell'istruzione e della formazione è legata anche al numero di alunni che sono presenti in classe, numero che dovrebbe aggirarsi tra le 15 e le 20 unità per creare delle positive dinamiche educative”. Su un punto però Belluzzi vuole essere chiaro: "ieri non si è parlato di chiudere le scuole, - dice - semmai di trovare il modo per renderle sostenibili valutando come diversificare la proposta formativa, e garantendo così da una parte ai bambini la migliore istruzione e dall'altra il mantenimento per quanto possibile delle scuole in tutti i Castelli”.




Riferimento che ha sviluppato un ampio dibattito tra i Commissari di ogni schieramento: tra le fila dell'opposizione Giuseppe Morganti (Libera) obietta nuovamente, e con impeto, “l'inopportunità di una scelta, quella di trasferire la scuola di Città, dettata da esigenze economiciste inutili e dannose". "Quali sono i risparmi? A Murata – fa notare - ci sarà una classe di 27 bambini che andrà sdoppiata quindi tanto valeva lasciarla dov'era. “E poi? - si chiede - qual è il futuro? Se quella è la logica tra un anno si chiuderà Faetano, poi via via Montegiardino e Chiesanuova. Una follia pura muoversi in questa direzione”. Morganti esorta infine ad impostare una riflessione sugli ambienti di apprendimento che stravolge in toto il senso dell'aula a favore di una pluralità di interessi e interazioni anche tra bambini di età diverse. Uno sforzo di ragionare in prospettiva che tuttora manca”.





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