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Bilancio 2014. Bocciato l'articolo 21 sulla strada di Fondovalle

19 dic 2013
Bilancio 2014. Bocciata la strada di FondovalleBilancio 2014. Bocciato l'articolo 21 sulla strada di Fondovalle
Bilancio 2014. Bocciato l'articolo 21 sulla strada di Fondovalle - Il colpo di scena arriva a notte fonda. L’articolo 21, “Contratto di mutuo” del Bilancio dello Stato...
Il colpo di scena arriva a notte fonda. L’articolo 21, “Contratto di mutuo” del Bilancio dello Stato, che prevede l’accensione di mutui per la strada di Fondovalle e per l’acquisto di locali per un totale di 17,8 milioni di euro, viene respinto, nonostante fosse stato ugualmente bocciato un emendamento totalmente abrogativo presentato da Su-C10. Cittadinanza Attiva invita a fare chiarezza. Si accoda Celli del Ps che chiede lo stato di avanzamento dell’iter delle autorizzazioni da parte italiana, mentre Fabbri (Ps) chiede lumi sull’acquisizione di locali per sedi pubbliche per 3,3 milioni di euro. “Ci sono novità rispetto alla nostra interpellanza su Fondovalle?”, si informa Lonfernini (Upr), mentre Augusto Michelotti di Su giudica inopportuno “comprare immobili per uffici”. Dello stesso avviso Zafferani di C10, “sorgono sospetti sulla scelta di quali immobili e dove”. E “al centro uffici Tavolucci ci sono locali in affitto”, ricorda Andreoli (Ps). “Ricorda bene”, sottolinea Ivan Foschi di Su: “Manca solo il nome e cognome”. Il mutuo per la strada di Fondovalle è un “debito mascherato”, ribadisce Mularoni (Upr). Ciavatta di Rete critica in particolare il mutuo per l’acquisizione di locali: “Occorre ristrutturare con micro interventi quelli dello Stato e smettere di pagare affitti a privati. Inoltre c’è un articolo sui beneficiari effettivi delle banche e si accende un mutuo da 14,5 milioni con un istituto che non lo rispetta”. Per Federico Pedini Amati del Ps si va contro la relazione dello spending team: “Verifichiamo gli immobili esistenti prima di spendere 3,3 milioni di euro”. Zeppa di Rete parla di “ennesimo schiaffo in faccia ai cittadini. C’è qualche promessa dietro il mutuo da 3,3 milioni di euro?” Anche Mimma Zavoli di C10 protesta contro l’acquisizione di locali: “Non abbiamo elementi se non i 3,3 milioni”. Mentre Tonnini di Rete ribadisce la non congruenza con l’articolo 62 bis del governo: “La Bac al 97% è proprietà di una società anonima lussemburghese”. “Molte supposizioni”, replica il segretario di Stato Felici. “Sulla strada di Fondovalle attendiamo una risposta a uno scambio di note ferma al ministero dell’Interno. Serve un accordo internazionale su sicurezza, soccorso ed emergenza. Sul finanziamento si parte da una legge di spesa del 2006, una gara tra istituti bancari e una convenzione, che non è stata attivata perché il finanziamento è avvenuto tramite avanzi di gestione. La convenzione ora è stata attivata modificata e la presa d’atto è di due mesi fa in Aula. C’è massima trasparenza. Abbiamo acceso il finanziamento per attuare il provvedimento. Sulla seconda questione ci sono contratti in affitto in scadenza con opzione per acquisto e il canone pagato viene scontato. Ci siamo dotati della possibilità di verificare e stimare la convenienza”. L’emendamento viene respinto. Ma viene respinto anche l’articolo con 26 voti favorevoli e 32 contrari. La seduta viene interrotta per qualche minuto, dopodiché il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, sottolinea che “la non approvazione dovrà fare ratificare le cifre. Andrei avanti”. All’articolo 16 accolto l'emendamento di Rete affinché gli impianti di illuminazione pubblica nei Castelli, cui sono destinati 90 mila euro, siano realizzati “utilizzando metodi di risparmio e a basso consumo”. L'Aula dice si anche all'emendamento presentato da Ps e Upr per dare “mandato al Congresso di Stato, a seguito delle conclusioni della Commissione di revisione della spesa pubblica, di realizzare uno studio per valutare se all’interno della Pa vi sono attività non strategiche che possono essere dismesse e assegnate a soggetti privati. Lo studio dovrà essere presentato al Consiglio grande e generale entro il 30 giugno 2014 per un dibattito per valutare eventuali atti normativi da adottare”. Accolti a maggioranza gli emendamenti di Su-C10 e Rete, all'articolo 22, “Convenzionamenti per prestiti agevolati”. Il primo impegna il governo a rinegoziare i tassi di interesse per i mutui agevolati per l’edilizia sovvenzionata, “sono troppo elevati” sottolinea Luca Santolini di C10. “Ci sarebbero minori spese per 200 mila euro al’anno”, aggiunge Zafferani (C10). Quelli di Rete, spiega Tonnini, “vanno nella direzione di finalizzare gli incentivi, identificando settori specifici, come agricoltura e ricerca, e necessità specifiche, come la disabilità”. L’emendamento sulla ricerca finalizzata alla gestione dei rifiuti viene concordato con il governo. Gerardo Giovagnoli spiega che “occorre favorire le aziende che investono in processi che producono meno rifiuti. Dobbiamo rivedere tutto il corpus di incentivi per inserire parametri qualitativi ambientali”. Vladimiro Selva del Psd dichiara il favore all’emendamento di Cittadinanza attiva e a quello di Rete sull’agricoltura, “anche se le nostre aspirazioni sono più ampie. Non è invece necessario aumentare i fondi per abbattere le barriere architettoniche”. Il segretario di Stato Arzilli “ricorda” gli sforzi per la ricerca e i risultati raggiunti: “E’ importante vedere gli effetti dell’emendamento l’anno prossimo”. Mentre Manuel Ciavatta del Pdcs pone l’attenzione sulla “difficoltà nel valutare i cicli produttivi delle aziende. Maggiore attenzione alla ricerca nei rifiuti è un elemento importante”. “Possiamo trovare le nicchie per dare un senso al Parco scientifico-tecnologico- sottolinea Ciavatta di Rete- potremmo essere il primo Stato interamente biologico, puntare sul packaging”. All’articolo 23, “Promozioni ed incentivazioni nel settore energetico”, accolto l'emendamento di Rete per destinare 125 mila euro all’acquisto di autoveicoli ad uso civile a basso impatto ambientale ad alimentazione elettrica o ibrida nonché alla trasformazione di veicoli già immatricolati. Si prosegue così fino all’articolo 24. La seduta viene quindi interrotta dopo le 3. Questa mattina si riparte dall’articolo 25, “Disposizioni diverse per l’impiego di fondi per lo sviluppo”. Da accordo raggiunto con i capigruppo la seduta pomeridiana di domani andrà avanti ad oltranza fino alle 24 per poi decidere se continuare con la convocazione normale.

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