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Bilancio 2023: entro le 13 la presentazione degli emendamenti

Lavori consigliari dalle 9 alle 16 per la conclusione del dibattito. Da lunedì il voto dell'articolato

di Luca Salvatori
16 dic 2022
Bilancio 2023: entro le 13 la presentazione degli emendamenti

In seduta serale la prosecuzione del dibattito sulla finanziaria 2023, aperto nel pomeriggio di ieri dalla relazione del Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti. Oggi alle 13 scade il termine per la presentazione degli emendamenti e solo da quel momento si scopriranno le carte di Governo e partiti, sugli interventi che intendono sottoporre all'aula per integrare e modificare il testo presentato in prima lettura.

Una cinquantina, poco meno, gli iscritti a parlare nel dibattito odierno che, dalle 9, proseguirà senza interruzioni, fino alle 16. Ieri sera una quindicina i consiglieri che hanno preso la parola. Dai banchi dell'opposizione ribadita la critica per l'eccessivo ricorso alla decretazione con conseguente esautoramento del Consiglio dalla funzione legislativa. Espressa inoltre preoccupazione per la scarsa liquidità nelle casse dello Stato, la mancanza di visione, l'assenza di misure contro il carovita.

Libera ha preannunciato emendamenti all'insegna di transizione ecologica ed energetica, transizione digitale e inclusione sociale. Dalla maggioranza espresso sostanziale sostegno alla legge di bilancio e all'operato della Segreteria alle Finanze nella difficile congiuntura internazionale, ma non sono mancati i richiami. Come quello di Daniela Giannoni, di Rete, che ha richiesto informative puntuali all'aula sulla delicata operazione di “roll over” del debito estero. In molti interventi, sia di maggioranza che opposizione, focalizzata l'attenzione sulla questione energetica.

Il Segretario di Stato all'Industria Fabio Righi ha parlato di una manifestazione di interesse, da parte del fondo Aquila Capital, per un investimento da 60 milioni in infrastrutture energetiche “green” in territorio. Per Giovanni Maria Zonzini dovrebbe essere lo Stato ad investire in infrastrutture energetiche e su grandi iniziative private in settori strategici, come l'energia, dovrebbe in ogni caso restare un controllo pubblico.





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