C10, Rete e SU accusano il governo di avere stravolto la legge sul secondo pilastro

Fu proprio la raccolta di 800 firme in due giorni a convincere il governo di allora, siamo nel 2006, ad abrogare la legge che prevedeva la gestione privata del secondo pilastro, a fronte di una adesione obbligatoria. Oggi, Civico 10, Rete e Sinistra Unita, non escludono di promuovere un nuovo referendum per convincere il Congresso di Stato, definito arrogante, a fare marcia indietro. A fronte di un regolamento redatto in violazione di legge, accusa Andrea Zafferani, l'Esecutivo ha emanato un decreto che modifica la legge per metterla in linea con il regolamento, stravolgendone lo spirito. La gestione del secondo pilastro passa in mano private, sparisce il ruolo di Banca Centrale e il Comitato amministratore è obbligato a pagare una gestione esterna. La scelta del Segretario Mussoni e del Congresso di Stato, rimarca il consigliere di Civico 10, affida alle due compagnie di assicurazioni del Titano e ad enti esteri un fondo che entro 10 anni avrà 200 milioni di euro. Da sempre, afferma Augusto Gasperoni di SU, ci sono interessi forti nella gestione del secondo pilastro. Il governo ha deciso di assecondarli. Sarebbe interessante, chiosa Franco Santi, sapere se in maggioranza ne hanno discusso.
Nel video l'intervista a Intervista Augusto Gasperoni – su.

Sonia Tura

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