Camera e Senato, impazza il totonomi per le presidenze

In Italia non si discute solo della prossima coalizione di governo, sempre che si riesca a mettere insieme, ma anche delle presidenze di Camera e Senato.

Mentre Montecitorio e Palazzo Madama si preparano ad accogliere i nuovi deputati e senatori, che da martedì inizieranno a presentarsi in Parlamento per i primi adempimenti amministrativi, e vi entreranno poi venerdì per la prima seduta, sono giorni frenetici di consultazioni, più informali che altro, rumors, telefonate e totonomi su chi andrà a ricoprire gli scranni più importanti di Camera e Senato. Sul blog delle stelle Di Maio dice che al Movimento non interessa il gioco della poltrona, ciò che conta è che il Parlamento funzioni al meglio, fissando poi il primo obiettivo, abolire i vitalizi. Rumors riferiscono però di trattative non facili. E mentre nel centrodestra c'è chi registra frizioni tra Berlusconi e Salvini, proprio sul tipo di accordo da stringere coi 5Stelle, impazza il totonomi: per la Camera circolano quelli di Giancarlo Giorgetti, fedelissimo di Salvini, di Emilio Carelli e di Riccardo Fraccaro per il M5S, ma anche di Dario Franceschini, Pd, e di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia. Per il Senato, in pole position Roberto Calderoli, già vice nella passata legislatura, Paolo Romani di Forza Italia, Luigi Zanda già capogruppo del Pd in Senato, ma anche di Danilo Toninelli, già indicato dal M5S come capogruppo a Palazzo Madama. E spunta perfino il nome di Emma Bonino.

Francesca Biliotti

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