Candidati nei guai per aver già iniziato la propaganda

L’ultima segnalazione, alla Segreteria agli Interni, è giunta questa mattina. Volantini, in cui si invita a votare il candidato del PSD Giuseppe Giorgi, infilati in alcune buche delle lettere. Tutta la documentazione verrà inviata alla Magistratura; come nel caso di Alfredo Manzaroli, che aveva diffuso manifesti in locali pubblici e bacheche. Il materiale irregolare – innanzitutto - viene sequestrato; i Giudici in seguito dovranno verificare se tutto ciò abbia rilevanza penale. L’eventuale interdizione dai pubblici uffici scatta unicamente a condanna definitiva: dunque ben oltre questa tornata elettorale. Forme di propaganda di questo tipo – in ogni caso – saranno vietate anche successivamente all’apertura della campagna elettorale. La legge prevede infatti l’utilizzo esclusivo degli appositi spazi nei singoli Castelli. Diversi cittadini – poi - si interrogano circa la regolarità della propaganda su facebook. Anche in questo caso è la Magistratura a dover decidere: il nodo della questione è se si debbano considerare i social network luoghi pubblici o privati. Le violazioni alla legge elettorale sono reati ad azione pubblica, dunque non è necessaria una formale denuncia da parte del cittadino: si procede d’Ufficio. Quanto alle regole per i confronti elettorali nei Castelli – che inizieranno il 23 ottobre – sono previste 2 domande, ed una replica, per ognuno degli esponenti degli 11 partiti e movimenti in lizza. 5 minuti a testa – per la risposta – sulla domanda generale relativa al programma; 3 minuti per quella specifica su temi della politica.

Gianmarco Morosini

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