CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

Caro bollette: Libera e RF sollecitano misure a sostegno delle famiglie. Mussoni: "Investire in infrastrutture energetiche”

I partiti di minoranza all'attacco del Segretario di Stato Canti e del Segretario Pedini Amati

Caro bollette: Libera e RF sollecitano misure a sostegno delle famiglie. Mussoni: "Investire in infrastrutture energetiche”.

Il caro bollette con il raddoppio - ed oltre - delle tariffe, preannunciato nei giorni scorsi dal Segretario di Stato Lonfernini e dai vertici dell'Azienda Servizi, il tema più gettonato nel dibattito generale che come sempre apre la sedute del Consiglio. Una preoccupazione emersa in tanti interventi, soprattutto quelli dei consiglieri di Libera e Repubblica Futura che, per la terza volta in pochi mesi, ha presentato un ordine del giorno, per sollecitare chiarimenti sulla situazione e misure a sostegno delle famiglie specie quelle a più basso reddito.

Francesco Mussoni, capogruppo del Pdcs – partito di maggioranza relativa – ha, sì, auspicato interventi per calmierare gli impatti degli aumenti sulle fasce deboli e per le imprese ma ha anche ricordato che col debito pubblico che abbiamo si deve cambiare impostazione e non ci può più permettere di erogare gas ed energia elettrica a prezzi inferiori, rispetto a quelli di acquisto, come avviene da troppo tempo. “Questo paese – ha aggiunto - deve cominciare ad aprire ad investimenti in infrastrutture energetiche”. Posizione condivisa dal Segretario di Stato , in quota Domani Motus Liberi, Fabio Righi secondo il quale occorre avere una visione sullo sviluppo dei prossimi 10 anni puntando sulle rinnovabili – in particolare il fotovoltaico - e ragionando anche sul nucleare di quarta generazione.

Dai banchi della maggioranza, soddisfazione per l'avvio delle stagione delle riforme. Visione opposta da parte dell'opposizione: Alessandro Bevitori di Libera ha addirittura invitato ad unirsi alla mobilitazione indetta dal sindacato contro la riforma previdenziale. Entrambi i partiti di minoranza all'attacco del Segretario di Stato Canti - dopo la mancata firma di Boeri al Prg e le polemiche a mezzo stampa che ne sono seguite – e del Segretario Pedini Amati per la sfuriata contro i colleghi di Governo e poi le scuse e la marcia indietro per – è stato detto dai suoi detrattori - tenersi la poltrona.

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