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Casinò: incontro tra esecutivo e USC

9 mar 2005
Casinò: incontro tra esecutivo e USC
La richiesta di un colloquio franco ed aperto era partita proprio dal presidente dell’Unione Commercianti, Marco Arzilli, che all’esecutivo chiede da tempo risposte sulla Casa da Gioco.
Sul tavolo c’è già un progetto, elaborato dagli stessi operatori economici, e si chiede di conoscere intendimenti ed obiettivi del Congresso di Stato. 'Il Casinò – rispondono i Segretari di Stato - è un argomento aperto, che registra un grande coinvolgimento nel paese, il Congresso di Stato è disponibile a prendere parte ad un confronto approfondito con tutte le componenti del paese, ma ribadisce che la casa da gioco non rientra nel programma del Governo Straordinario. Certo – hanno spiegato i rappresentanti dell’esecutivo - questo non significa disconoscere la tematica'. Sulla sua realizzazione però nessuna presa di posizione concreta. Troppe ancora le riserve da sciogliere a cui si aggiungono anche atti da compiere di non scarso rilievo. Uno fra tutti: la necessità di affrontare la questione con la Repubblica italiana in merito alla riacquisizione del diritto. Insomma seppure non figuri nero su bianco nel programma di legislatura, questo non significa che l’argomento sia un tabù assoluto. 'Certo – rileva l’esecutivo – qualora fosse, non potrebbe che nascere dal confronto con tutte le parti sociali, politiche ed economiche del paese e comunque non fine a se stesso, non un intervento isolato bensì calato all’interno di un progetto più ampio relativo allo sviluppo economico, la riqualificazione di un settore trainante come quello del commercio e del turismo, strettamente correlati ad una eventuale casa da gioco'.
Un punto in sintonia, questo, con gli imprenditori del commercio, che su questo aspetto rimarcano il loro accento. 'Da parte nostra – spiega Marco Arzilli – abbiamo le idee chiare e pensiamo ad una casa da gioco di proprietà pubblica, gestita da una società di tipo privatistico, partecipata però dallo Stato che dovrà detenerne il pacchetto azionario di maggioranza. Tutto – aggiunge – in un accordo di partnership con società specializzate del settore, serie ed affidabili'.
Sull’esito del colloquio i commercianti si dicono parzialmente soddisfatti. “Abbiamo registrato con piacere – dichiara Arzilli – la volontà del Governo di parlarne in maniera assolutamente trasparente, e questo lo apprezziamo. Non ci sono sembrate però sufficientemente esaustive le risposte ottenute e per questo intendiamo richiedere un nuovo incontro, nel quale approfondire ulteriormente la questione'.

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