Caso Guzzanti: dalla maggioranza il via alla commissione d'inchiesta

Caso Guzzanti: dalla maggioranza il via alla commissione d'inchiesta.
Che la maggioranza voglia cambiare registro lo si capisce a inizio della conferenza stampa convocata: ai giornalisti è stata consegnata la relazione Guzzanti e i relativi allegati, nella direzione della massima trasparenza. Sei pagine che non fanno luce sulla vicenda, nè sulla veridicità dei documenti portati in aula consiliare dagli esponenti democristiani, Gatti e Menicucci, né su eventuali iniziative di consiglieri o sammarinesi nel sollecitare tali documenti. "Resta il sospetto – dicono i segretari Masi, Stolfi e Foschi – sulla tempistica. I fatti sono relativi al 1999, vedi la lettera della Trillium Gaming, ma sono stati prodotti in aula consiliare proprio il giorno dell’insediamento del nuovo governo, nell'anno 2006. Vogliamo andare fino in fondo e per questo chiederemo l’istituzione della commissione di inchiesta consiliare, entro il 30 settembre, come previsto dall’ ordine del giorno”. “Ad una prima lettura della relazione di Segreteria Istituzionale e Gendarmeria – dice Masi – le dichiarazioni non sono puntuali, né precise, rimangono vaghe, spesso contraddittorie, quelle del Senatore Guzzanti”. “Ci aspettavamo risultanze più precise – prosegue Stolfi – sarà necessario un approfondimento non di poco conto". “A lasciare perplessi –per Foschi - sono le dichiarazioni su come alcuni esponenti politici siano entrati in possesso della lettera di Guzzanti e della Trillium. La commissione di inchiesta – prosegue il segretario alla giustizia – avrà una veste istituzionale e quindi poteri inquirenti”. Da valutare anche le azioni legali da intraprendere per tutelare il buon nome, non solo della Repubblica, ma anche dei membri del Congresso di Stato. Lunedì’ prossimo, il Congresso affronterà questo capitolo, ma ci conforta la relazione dell’avvocatura in questo senso. I tre segretari di stato confermano l’opinione che si sia trattata di una operazione tesa a mettere in difficoltà il governo e l’immagine della Repubblica, ma ciò non significa che la vicenda casinò sia una bufala: "Anzi - conclude Il segretario Masi – se qualcuno avesse altri documenti a carico di esponenti della maggioranza o del governo, lo invito a consegnarli”.

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