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Caso Pierfelici: sfiducia e revoca. Renzi assicura: "Nessun rischio d'impasse per i procedimenti in corso"

6 mar 2018
Nicola RenziCaso Pierfelici: sfiducia e revoca. Renzi assicura: "Nessun rischio d'impasse
Caso Pierfelici: sfiducia e revoca. Renzi assicura: "Nessun rischio d'impasse - La decisione del Consiglio Giudiziario Plenario presa in base a motivazioni messe nero su bianco in...
Sfiducia e revoca dell'incarico. Valeria Pierfelici, dopo 16 anni, non è più Magistrato Dirigente. A prendere le redini del Tribunale Unico di San Marino sarà il Giudice d'Appello Lanfranco Ferroni, il quale verrà designato lunedì 12 marzo nel corso di un Consiglio Giudiziario Plenario convocato d'urgenza. La decisione di rimuovere dal vertice la Pierfelici, che però rimane a tutti gli effetti Commissario della Legge in forza al Palazzo di Giustizia, è maturata al termine di una riunione fiume iniziata nel primo pomeriggio di ieri e conclusa a tarda sera con un ordine del giorno approvato a maggioranza.
Pesanti le contestazioni, a partire dall'aver violato in più occasioni nei mesi scorsi, durante le audizioni in Commissione Affari di Giustizia, il segreto istruttorio riferendo “fatti e presunti autori di condotte integranti reati relativi a procedimenti penali ancora in corso”. Nello specifico, l'ex numero uno del Tribunale – si legge nel documento reso pubblico in serata – ha riferito di aver ricevuto nel 2005 pressioni in prima persona da un giudice d'appello; di altre “pressioni” e ritorsioni esercitate da esponenti politici nei confronti di alcuni giudici, in particolare di un Giudice di Appello da parte di un Segretario di Stato; ha poi rivelato casi di abuso d'ufficio commessi da un altro Magistrato d'Appello senza però presentare denuncia. In questo così come in altri casi. Lo stesso collega è stato tra l'altro indicato come sodale di esponenti politici ora imputati e di altri associati coinvolti nel processo Conto Mazzini. Insomma una serie di omissioni – riporta l'odg - rispetto agli ampi riferimenti fatti, tenendo all'oscuro il Consiglio in forma plenaria (cioè alla presenza dei membri togati), e opponendo come motivazione il segreto d'ufficio benché lo stesso organismo sia proprio quello deputato all'esercizio delle funzioni di garanzia dell'Ordine giudiziario. In tal modo – rimarcano giudici e politici insieme – si è impedito ai magistrati di sapere tempestivamente delle “asserite gravissime minacce subite da alcuni giudici, e delle “condotte penalmente rilevanti attribuite” dall'ormai ex Dirigente “a due Giudici d'Appello”. In mezzo a tutto ciò, particolari pruriginosi nei richiami fatti dalla Pierfelici “senza giustificabile necessità – si legge - a fatti relativi alla vita privata dei colleghi”; nonché “le valutazioni nei confronti di un alto funzionario di uno Stato estero, accusato di appartenere ad “ambienti burocratici italiani” che vorrebbero “ridurre San Marino a protettorato”. Motivazioni circostanziate, dunque, alla base di una decisione – commenta il Segretario di Stato alla Giustizia, Nicola Renzi - “sofferta per quanto doverosa, e che parte da lontano”.
Altrettanto dure le conclusioni dell'ordine del giorno: il Consiglio Giudiziario Plenario ritiene che la Pierfelici abbia tenuto comportamenti non improntati ad equilibrio gettando discredito e sfiducia nei confronti della Magistratura; situazione che ha determinato uno stato di disfunzionalità, elevata conflittualità ed ha compromesso la serenità nell'ambito del Tribunale”. In queste ore c'è chi teme un corto circuito istituzionale e il blocco di indagini e procedimenti di grande importanza. Ma Renzi rassicura: "Nessun rischio".
Nel video il Segretario alla Giustizia Nicola Renzi

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