Il caso Vivoli infiamma il clima non solo politico

Il Governo non vuole sentire parlare di crisi e preferisce limitarsi a considerare lo scontro istituzionale di ieri, fra due Segretari di Stato sulla vicenda Vivoli, come una sorta di incidente di percorso sul quale favorire il massimo chiarimento. Nella riunione di oggi, fra i membri del Congresso e i vertici della coalizione, non è dato sapere se siano volati gli stracci; bocche cucite e nessuna indiscrezione, ma il livello della tensione è alto, forse al punto più alto della legislatura. Mai si erano viste prese di posizione così piccate e così discordi. Lo scontro, anche oggi, ha visto contrapposti Valentini e Capicchioni. Su Banca Centrale hanno sempre avuto visioni diverse, e ieri lo si è visto chiaramente. Nel vertice di maggioranza c'è chi ha tentato di gettare acqua sul fuoco invitando a concentrarsi sul lavoro di Banca Centrale, nel pieno rispetto della sua autonomia e indipendenza, senza perdere però di vita anche il ruolo del Governo, che siede nel Comitato per il Credito e il Risparmio. Insomma la ricerca del massimo equilibrio. Il caso Vivoli ha sorpreso molti, il suo licenziamento proprio all'indomani della sua deposizione in tribunale ha suggerito diversi chiavi di lettura, anche le più disparate. Di fatto, però, solo i diretti interessati sanno come sono andate realmente le cose. Intanto Andrea Vivoli incassa la solidarietà di tutti i dipendenti di Banca Centrale che, all'unanimità, chiedono al Consiglio Direttivo della Banca l’immediato ritiro della lettera di licenziamento. Dal momento che i vertici di Banca Centrale hanno deciso di negare la tutela legale, i colleghi dell'ex capo della vigilanza hanno deciso di autotassarsi, come ulteriore segno di solidarietà, per partecipare alle spese sostenute per la difesa. Hanno deciso di riconoscere una quota della retribuzione della propria giornata lavorativa a favore di Andrea Vivoli. Anche la CDLS, senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie in corso, esprime la propria solidarietà e stima “basata – si legge - sulle indubbie capacità professionali e doti umane dimostrate negli anni trascorsi alle dipendenze della Banca Centrale”.

Sempre sul caso, si è espressa la maggioranza

SB

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